Il riciclo è un’arte, impariamo ad essere dei pittori!

Riciclare è un’arte, il primo passo verso il rispetto ambientale, è quello di conoscerne le regole.

Uno dei primi passi da muovere all’interno delle nostre case è quello di organizzare in modo preciso la raccolta dei rifiuti. Così facendo riusciremo a dividere tutti i materiali senza fare confusione.

Ogni regione, città e comune ha le proprie regole, per esempio quelle che valgono a Roma non valgono in altre città del Lazio e così via.

Informarsi è il primo step. Una volta le norme vigenti nel nostro territorio, possiamo procedere a dividere i rifiuti in contenitori diversi. 

Può esserci ancora utile?

Prima di buttare qualsiasi cosa cerchiamo di capire come riutilizzare l’oggetto, magari come arredo domestico o come utensile da cucina.

Ad esempio le bottigliette d’acqua possono trasformarsi in imbuti, in tazze o in dispenser.

I barattoli possono diventare fondamentali per avviare un orto domestico o semplicemente oggetti di arredo, così come i vecchi pneumatici.

Le lattine, una volta aperte, possono diventare fogli di alluminio per ricreare barchette o piccole sculture; mentre le bottiglie di birra o liquore posso trasformarsi in simpatici bicchieri per uso quotidiano.

Alcune regole non sono ancora ben conosciute e possono indurre ad errori che se ripetuti rischiano di pesare sul nostro ambiente.

Per esempio sapevate che stoviglie di cristallo, pentole e utensili in pirex, o lampadine, non sono riciclabili? 

Oppure che posate e piatti usa e getta non vanno con le bottiglie? o ancora che biro e pennarelli non sono imballaggi e di conseguenza non sono destinati all’indifferenziata?

Anche nel caso della carta ci sono tante cose da sapere.

Tutta la carta sporca, ad esempio, è di difficile smaltimento ed il fatto che sia bagnata può compromettere la fase di lavorazione e la qualità della carta riciclata. Ecco perché tutti i fazzoletti e oggetti in carta sporca non vanno nel cassonetto della carta. 

Stesso discorso per tutti gli utensili in carta colorata, assicuratevi prima che i coloranti siano naturali. Preferite in ogni caso colori tenui che in fase di smaltimento interferiscono meno sulle fasi di riciclaggio. 

Per la plastica invece: no alle stoviglie usa e getta o alle biro, si ai tappi in plastica. 

Le plastiche si dividono in due aree principali: le termoplastiche e le termoindurenti. Le prime se sottoposte al colore sono perfette per il riciclo, al contrario delle seconde, proprio come stoviglie e biro, nominate sopra. 

Inoltre nel caso delle bottiglie di plastica ne viene riciclato il corpo, chiamato PET.

Per la raccolta di vetro: gli specchi non sono riciclabili perché composti di materiali diversi, ecco perché è preferibile buttarli nell’indifferenziato.

L’alluminio è una sfera a sé. Tutti gli appendiabiti non si prestano al riciclo, il nostro consiglio è quello di non buttarli ma piuttosto portarti in luoghi dove possono essere utili.

Anche la ceramica non è riciclabile, va quindi nel cassonetto dei rifiuti non riciclabili o ancora meglio nell’isola ecologica a noi più vicina.

Le regole sono tante, ecco perché è importante incentivare all’educazione ambientale, come noi di Road to green 2020 cerchiamo di fare ogni giorno. 

Spesso siamo circondati da oggetti riciclati senza nemmeno esserne a conoscenza. 

Per esempio lo sapevi che molto probabilmente la bottiglia di birra dalla quale hai bevuto l’ultima volta è stata riciclata da una bottiglia usata? Questa perché il vetro è in grado di non perdere ne massa ne proprietà; l’unico ostacolo da superare è quello del colore. 

Infatti il vetro trasparente può essere realizzato solo da rottami trasparenti, ecco che dovremmo non solo ottimizzare la raccolta di vetro, ma farlo anche a seconda di una divisione per colori. 

Così come il vetro, anche l’alluminio è un materiale permanente, e quindi riciclabile all’infinito. Grazie al riciclo di metalli, come ricorda il Consorzio nazionale Imballaggi Alluminio, il riciclo di questi oggetti permette di risparmiare un’enorme quantità di energia oltre che diminuire l’uso di bauxite, il minerale di cui i metalli si compongono.

Per non parlare del fatto che dal PET nascono vestiti e coperte di pile: per esempio con 18-30 bottiglie si può realizzare una calda felpa.

Anche i capi 100% cachemire, tanto amati e apprezzati, posso essere realizzati con filati riciclati.

Dalla carta rinasce carta, dai materiali in plastica di veicoli fuori uso, ne nascono altri nuovi (vi è un disegno di legge che prevede che almeno il 30% di un’automobile nuova nasca da scarti di un veicolo vecchio).

Dall’olio esausto nascono prodotti detergenti, energia o biodisel, ecco perché non va buttato nel lavandino!!!

Insomma da un oggetto di scarto ne possono nascere altri mille nuovi. 

Prima di gettare qualcosa pensiamo a quante altre vite possiamo donargli ancora, e se proprio decidiamo di buttarlo, facciamolo nel modo giusto!