Sostenibilità fa rima con inclusività – intervista a Giulia Valentini, Stefania di Marcoberardino, Natasha Delle Monache e Letizia Comi, finaliste del contest #roadtogreen 2011
Un progetto collettivo per il contest dedicato alla sostenibilità traccia un filo conduttore fra ecologia e inclusione per il miglioramento della società
Il contest #roadtogreen offre la possibilità di esordire anche in gruppo, permettendo una sinergia fra le ispirazioni e gli interessi dei singoli componenti; diventa una splendida occasione per la creazione di un progetto pulsante e multiforme. La collaborazione fra gli individui costituisce infatti un valore inestimabile, affinché l’ecologia si diffonda nella società e nei governi, costituendo uno stile di vita accettato e diffuso.
Il progetto di Giulia Valentini, Stefania Marcoberardino, Natasha Delle Monache e Letizia Comi, Recycled Fashion Pills, esprime da un lato un sentimento ecologico – grazie al riciclo dei materiali, dall’altra uno spirito sociale. L’ecologia e l’inclusione sono due facce della stessa medaglia, che, come affermano le finaliste, sono in grado di migliorare la società: questo aspetto è rappresentato dai figurini, le cui teste sono sostituite dal globo terrestre e i cui corpi conservano ogni imperfezione fisica – lentiggini, protesi. Noi tutti siamo esseri umani e abitanti della Terra, individui simili nei nostri bisogni e nei nostri desideri; perciò l’ecologia ha un significato universale, in quanto la tutela della casa comune è un atto d’amore nei confronti del prossimo. Prima capiremo il legame invisibile che ci unisce, più vicina sembrerà la salvezza dell’intero ecosistema e dei paesaggi urbani.
Intervista a Giulia Valentini, Stefania di Marcoberardino, Natasha Delle Monache e Letizia Comi
Siamo quattro ragazze con la passione per la moda, l’amore per il pianeta e una grande sensibilità per i temi sociali. Alla base della nostra idea ci sono l’inclusione, la libertà e la semplicità perché ci preme dimostrare che chiunque, senza alcun tipo di distinzione, ha il potere di fare qualcosa per la terra.
Sono Giulia Valentini, ho 21 anni e studio fashion styling all’Accademia del Lusso di Roma.
Sono Stefania di Marcoberardino ho 21 anni e studio fashion design all’Istituto di Moda Burgo a Pescara.
Sono Natasha Delle Monache, ho 21 anni studio fashion design all’Istituto di Moda Burgo a Pescara.
Sono Letizia Comi, ho 21 anni e studio Filosofia all’Università statale di Milano.
Com’è nata l’idea di riciclare abiti vintage?
Natasha Delle Monache. Durante la pandemia, ognuno di noi ha compreso quali siano i valori fondamentali della vita, cioè la salute dell’uomo e del pianeta, che determinano il nostro benessere psicologico. Perciò abbiamo pensato di rinnovare i nostri guardaroba recuperando e semplificando i capi ormai inutilizzati, in modo tale da renderli alla portata di tutti e non escludere nessuno.
Stefania di Marcoberardino. Pensando alla sostenibilità, ci è venuto in mente di creare un qualcosa che potesse essere un esempio da seguire, poiché ormai tutti abbiamo dei capi inutilizzati negli armadi, a cui dare loro una nuova vita.
Per quale motivo l’inclusione e la libertà sono i temi portanti del vostro progetto?
Giulia Valentini. Ritengo l’inclusione e la libertà dei temi molto importanti, e che costituiscano le parti fondamentali nello sviluppo dello società odierna; dovremmo in primis considerarci essere umani e rispettarci come tali.
Letizia Comi. È un dovere abbattere le discriminazioni, ancora presenti in questa società. Sentirsi bene con sé stessi è difficile, quando ti senti costantemente gli occhi addosso a causa degli stereotipi e delle etichette imposte. Ognuno di noi dovrebbe capire che siamo unici ed è una cosa straordinaria. Basta ricercare una perfezione illusoria, inesistente e noiosa.
Quale dovrebbe essere il ruolo dell’ecologia nell’industria della moda?
Stefania di Marcoberardino. La moda può avere davvero un ruolo importante per l’ecologia: sarebbe sufficiente un maggiore dialogo tra artigianato e l’industria. Il riciclo dei capi, il risparmio energetico e gli articoli a chilometro zero dovrebbero essere le azioni fondanti tanto nelle industrie quanto nel comportamento individuale.
Natasha Delle Monache. L’industria della moda ad oggi è purtroppo una delle più inquinanti per questo motivo dare nuova vita ai capi è un modo per contrastare questo fenomeno..
Perché avete scelto di partecipare al contest #roadtogreen 2021?
Giulia Valentini. Abbiamo scelto di partecipare, perché vorremmo trasmettere attraverso la moda quanto ognuno di noi quotidianamente possa essere fondamentale per il cambiamento della società e del pianeta terra, persino nelle piccole azioni.
Letizia Comi. Il concorso #roadtogreen è stato un segno del destino. Ci piacevano molto gli ideali che erano alla base del contest, per questo motiv ci è venuto spontaneo partecipare. Il nostro progetto era ancora solo in processo creativo, ma è sembrata comunque una bella opportunità per presentarla. Volevamo far sentire anche la nostra voce e il contest ci ha dato questa opportunità.
Scrivi un commento