L’articolo di Adnkronos sul bilancio ambientale del 2020 pubblicato dal WWF, ecco alcuni degli eventi che hanno segnato il pianeta

Gli eventi che hanno colpito il pianeta nel 2020, gli incendi in Australia e California, la pandemia, la ‘heat whave’ nell’ Antartico, la deforestazione in Amazzonia e molti altri.

 

Pubblicato alla fine del 2020 da Adnkronos ripercorre date ed eventi significativi emersi dal bilancio ambientale del 2020 secondo il WWF, un anno difficile il 2020 sia per l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 sia per i grandi impatti negativi sull’ambiente, questo è quanto è emerso dall’articolo. Secondo il bilancio del WWF infatti molteplici fattori hanno caratterizzato l’intero anno con esiti più che negativi per l’ambiente, ne citiamo solo alcuni. Come dimenticare le immagini di canguri e koala che cercavano di fuggire inermi agli incendi che hanno devastato l’Australia a inizio anno e poi l’esplosione della pandemia a Marzo 2020, come riporta l’articolo sul sito adnkronos.com “L’11 marzo l’Oms dichiara ufficialmente l’infezione da nuovo coronavirus Sars-CoV-2 ‘pandemia’. Sulla base di recenti ricerche scientifiche pubblicate in tutto il mondo, il Wwf denuncia come le sempre più frequenti malattie emergenti trasmesse dagli animali all’uomo (tra cui il Covid-19) siano la conseguenza della distruzione degli ecosistemi e della gestione insostenibile della fauna selvatica. Malattie come Sars, Mers, Ebola, Zika, Febbre aviaria, per il Wwf non sono catastrofi casuali ma la conseguenza del nostro impatto sugli ecosistemi naturali”. Con la pandemia ed i lunghi lockdown le specie selvatiche si sono appropriate di nuovi habitat ed ecco che nelle città compaiono lupi, volpi, cervi e delfini nei porti, solo per fare qualche esempio. Un dato allarmante, che porta a riflettere, è che in quasi 50 anni il nostro pianeta ha perso quasi 7 vertebrati su 10, diffuso dal Wwf riportando i risultati del “Living Planet Report” realizzato in collaborazione la Zoological Society of London. Inseriti nell’elenco anche i disastri ambientali dovuti a sversamenti a Mauritius e in Siberia, gli incendi che hanno colpito la California nel mese di agosto, la deforestazione record dell’Amazzonia arrivata ai livelli più alti registrati negli ultimi 12 anni, la prima ondata di calore “heat wave” mai registrata prima in Antartico. Un ulteriore dato allarmante per il pianeta è il peso del materiale di origine antropica, sempre da Adnkronos “É un altro tragico primato raggiunto dall’umanità, che consegnerà alla storia il 2020 come l’anno che ha sconvolto il pianeta. Oggi, secondo una ricerca pubblicata su Nature, la produzione ‘human made’ ha raggiunto e superato quella ‘nature made’ aprendo scenari preoccupanti. Solo in termini di plastica prodotta, secondo i ricercatori, ce ne sono 8 miliardi di tonnellate superando il peso degli animali che arriva solo a 4 miliardi di tonnellate” . A completare la lista gli incontri ed eventi di fondamentale importanza per le scelte ambientali come il primo summit dedicato alla biodiversità nell’ambito dell’assemblea annuale dell’Onu e la scelta del Parlamento europeo che vota in plenaria per una riduzione del 60% delle emissioni di gas serra entro il 2030.

Melania Massa