“L’idea dell’agri-gioiello nasce dall’unione di competenze e passione”: intervista a Pasqualina Tripodi finalista del contest #roadtogreen 2021
L’intervista con la designer al contest sulla sostenibilità svela un nuovo approccio consapevole e sensibile nel mondo del gioiello.
L’accessorio è una nota essenziale nella costruzione di un’atmosfera; in particolare, i gioielli posseggono l’abilità magica di donare tocchi di luce purissima, donando una sensazione di ricchezza e fascino.
Il progetto di Pasqualina Tripodi, Gli agri-gioielli, vuole dare una nuova definizione di gioiello, combinando lo splendore dei metalli con la genuinità della terra; così il gioiello ricopre una dimensione più etica, oltre che estetica. In altre parole, la preziosità si lega in modo indissolubile e prezioso con il rispetto nei confronti del nostro mondo. Questi gioielli prevedono infatti materiali grezzi e naturali, come la canapa, il muschio e il sughero insieme al metallo: è un commosso tributo alle bellezze semplici del nostro mondo, in grado di regalare l’emozione più vera e meritevole di ogni cura e rispetto.
Intervista con Pasqualina Tripodi.
Com’è nata l’ispirazione per gli agri-gioielli?
L’idea dell’agri-gioiello nasce dall’unione di competenze e passione. Competenze ed esperienza nel campo orafo classico, passione per la natura che ho sempre amato e ammirato. Ho deciso di unire questi due aspetti per dare vita a qualcosa di nuovo e autentico, un’alternativa sostenibile al gioiello tradizionalmente inteso. Attraverso materiali e ispirazioni cerco di tradurre in ornamento la cultura e le tradizioni del mio territorio. Si sa, per far nascere e crescere qualcosa c’è bisogno di amore, passione e dedizione. La mia idea di una nuova visione del gioiello nasce proprio da questo, dall’amore per la terra, per le sue creature e la bellezza.
Il Suo progetto è un atto d’amore verso la Natura in un contesto spirituale, intimo e autentico, a tal punto da utilizzare materiali grezzi e naturali. Si percepisce una vera e propria tensione verso l’armonia, in cui risiedono le origini della Terra e della storia umana. Per quale motivo la dimensione naturale è così affascinante?
Perché è pura perfezione, è meraviglia, unicità. In natura nulla è semplice, tutto è complesso e speciale. La natura che tutto può, tutto dà; basta solo saper vedere, apprezzare e valorizzare questi doni grazie all’ingegno, capacità che dovrebbe elevare il genere umano e non distruggerlo.
Ha sempre voluto occuparsi dell’accessorio? Cosa l’ha spinta ad approfondire questa branca del design?
È una passione che avuto sempre sin da piccola. Con il passare del tempo ho cercato di approfondire tutto quello che riguardava il gioiello, perché il mio sogno era creare bellezza anticonvenzionale: per indole sono sempre stata una persona fuori dal coro. La spinta è arrivata dal fatto che non ho mai amato vedere tutte le cose uguali, in serie e senza un’anima. Inoltre soffro molto nel vedere come le risorse di questa nostra casa comune, la Terra, siano utilizzate, come si distrugga pensando solo al profitto senza preoccuparsi delle conseguenze e dell’imminente futuro. Quasi nessuno si domanda come nasce un gioiello, ma bisognerebbe farsi questa domanda come succede per altri settori. Bellezza a che prezzo? Impoverimento, deforestazione, distruzione degli ecosistemi, inquinamento nell’approvvigionamento delle materie prime e nei processi di lavorazione, sfruttamento della manodopera, guerre. Questi solo alcuni aspetti di un settore ancora tenuto nell’ombra.
Perché ha scelto di partecipare al contest #roadtogreen?
Ho scelto di partecipare al contest#roadtogreen perché volevo far conoscere la mia visone ad un pubblico in linea con i miei ideali, in un contesto in cui le buone pratiche e il rispetto sono di reale interesse. Sono promosse, affinché sempre più persone possano rendersi conto che esistono soluzioni senza mettere a rischio la nostre esistenza.
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