Emissioni di CO2, perché dovremmo ridurle e cosa fare

Contrastare le emissioni di CO2 con buone pratiche giornaliere e scelte di acquisto consapevole. Tra le aziende virtuose che mettono la sostenibilità al primo posto c’è sicuramente Avery

 

In merito alla necessità di ridurre le emissioni di CO2, il Presidente Sergio Mattarella durante il 40° Seminario per la formazione federalista europea di Ventotene, ad agosto 2021 disse:

So bene che le difficoltà sono tante, i problemi sono molti perché occorre riconvertire, occorre adeguare. Però la scelta è tra poter sopravvivere, cambiando alcune cose, alcune condizioni o non sopravvivere affatto. E non c’è scelta.

Il lockdown del 2020 ci aveva chiusi in casa, portando ad una riduzione delle emissioni di CO2. Questo rese ancora più evidente – ammesso che fosse necessaria un’ulteriore conferma – quanto la mano umana abbia un peso importante sui livelli di inquinamento dell’aria.

Nonostante ciò, non si sta facendo ancora abbastanza. Stando ai dati dell’Agenzia internazionale per l’energia (AIE), infatti, nel 2023 le emissioni di CO2 complessive derivate da combustibili fossili saranno circa l’1% in più rispetto al 2022.

Un dato che può sembrare irrilevante, ma che non lo è affatto, se si considera che se non invertiamo la rotta secondo gli esperti abbiamo il 50% di possibilità di vedere le temperature medie crescere di 1,5 gradi tra soli 9 anni.

 

Emissioni di CO2: perché sono pericolose?

Un’eccessiva produzione di anidride carbonica (CO2) e la sua immissione nell’atmosfera può mettere a rischio la presenza dell’ozono

Questo gas è molto importante per la vita sulla terra, perché rappresenta uno strato che la protegge dall’azione nociva dei raggi ultravioletti UV-C emanati dal sole.

Inoltre, i gas nocivi come l’anidride carbonica rilasciati nell’atmosfera creano uno strato invisibile in grado di trattenere calore all’interno della terra. Questo processo è detto effetto serra, ed è causa del riscaldamento globale. 

Emissioni di CO2, perché dovremmo ridurle e cosa fare

Cosa possiamo fare noi e cosa le aziende

Ognuno di noi può e deve fare la propria parte nella lotta all’inquinamento da emissioni di CO2.

In primo luogo, possiamo cercare di evitare gli sprechi di energia, prediligere le fonti green, evitare di produrre troppi rifiuti il cui smaltimento produce inquinamento, e cercare di lasciare l’auto di proprietà in garage ogni volta che sia possibile.

Ma possiamo fare molto di più, facendo scelte consapevoli con i propri acquisti e consumi.

Ci sono aziende più attente all’ambiente, che cercano di rendere il proprio impatto ambientale più vicino possibile allo zero.

Tra queste, sicuramente troviamo Avery, azienda specializzata in produzione di etichette adesive.

La sostenibilità è da sempre nel DNA dell’azienda, coinvolgendo tutto ciò che fa. Avery si impegna a realizzare prodotti dal minor impatto possibile sull’ambiente, inclusi gli imballaggi, che devono essere riciclabili e riutilizzabili, con uno sguardo al futuro, promuovendo la ricerca di materiali sostenibili e l’implementazione di processi circolari.

Emissioni di CO2, perché dovremmo ridurle e cosa fare

Le 10 R di Avery per ridurre le emissioni di CO2

Innovare ed evitare gli sprechi sono i concetti alla base del lavoro di Avery, anche se non è sempre semplice produrre in modo sostenibile.

Per questo motivo, l’azienda ha individuato delle parole chiave che possano guidare le persone nello svolgimento delle proprie mansioni quotidiane.

Stiamo parlando di quelle che all’interno dell’ecosistema Avery sono note come le 10 R: rimpiazzareripensareridurreriusare, riparare, rinnovare, ricostruireriutilizzarericiclare e recuperare

Questi sono alcuni esempi delle azioni messe in campo per ridurre le emissioni di CO2 :

  • utilizzare carta certificata FSC®, l’organizzazione internazionale che promuove una gestione delle foreste rispettosa dell’ambiente;
  • utilizzare confezioni in cartoncino riciclato e riciclabile al 100%
  • ridurre notevolmente l’uso di volantini in carta, sostituti da QR code
  • produrre in Italia così da ridurre i trasporti
  • eliminare il rivestimento in plastica dalla maggior parte delle confezioni
  • ridurre al minimo gli scarti di produzione 
  • eliminare le bolle di riempimento in plastica dagli imballi, sostituendole con strisce di cartone riciclato
  • utilizzare imballaggi in cartoncino riciclato sigillati con nastro in carta, riciclabili al 100%