In occasione della Giornata Mondiale Dell’Acqua, si è tenuto a Roma l’evento AQUAE! World Water Day 2023. Nel corso della giornata è stato presentato il rapporto Onu “Accelerating Cooperation and Partnership on Water”; e sono stati discussi i principali problemi e numerose soluzioni legati alla gestione della risorsa idrica.

La giornata è stata promossa dall’Università di Roma “Foro Italico” e della Siti (Società Italiana di Igiene) in partnership con ACEA; e realizzata in collaborazione con Edulia Treccani Scuola e FairPlay4U di Manuela Trombetta. AQUAE! World Water Day 2023 si è svolto con il contributo di Richard Connor (Editor in Chief UNESCO World Water Assesment Programme) ed il patrocinio di UNESCO, MASE, MASAF, MEF, ISPRA, CNR, ENEA, ASI, Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Comune di Roma, Comune di Rieti, RAI per la Sostenibilità. 

Nelle parole dei relatori

La lunga e variegata lista di relatori ci ha potuto fornire un quadro dettagliato ed ampio del problema idrico: dagli aspetti più tecnici, a quelli amministrativi, all’educazione ambientale per i giovani, fino all’impiego dell’acqua nello sport, per arrivare alle urgenti tematiche relative a siccità e cambiamenti climatici. 

L’evento si è aperto con le parole del Prof. Vincenzo Romano Spica, Direttore Scientifico di AQUAE, che ha così sintetizzato i il punto focale dell’intera giornata: “Per tutelare e gestire al meglio la risorsa idrica, è indispensabile definire azioni immediate ed unire le forze in una nuova alleanza tra istituzioni e industria, associazioni e comunità di cittadini. Solo percorrendo questa strada sarà possibile trovare soluzioni di sistema che producano effetti positivi sull’intero ciclo dell’acqua”.

Richard Connor, Editor in Chief UNESCO World Water Assesment Programme: “Il 2023 è un anno davvero storico per l’acqua, perché per la prima volta dal 1977 si svolgerà una conferenza globale delle Nazioni unite sull’acqua. Al ritmo attuale, non è possibile raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 entro il termine stabilito. Si prevede che la popolazione urbana che non disporrà di acqua a sufficienza raddoppierà, rispetto al numero attuale, entro il 2050. Costruire nuove partnership e migliorare la cooperazione, in special modo tra città e campagne, sono quindi azioni essenziali per garantire il diritto di tutti a disporre di acqua sufficiente e di servizi igienico-sanitari”.

Maurizio Martina, vice direttore generale della FAO: “Il settore agricolo è un settore che utilizza acqua e costituisce, al tempo stesso,  il fronte più delicato per la tenuta dei sistemi agroalimentari sul nostro pianeta. Bisogna sprecare meno acqua soprattutto in Italia, dove è fondamentale accelerare gli interventi per l’ammodernamento delle strutture irrigue e il riutilizzo delle acque reflue. Occorre infine saper utilizzare al meglio le nuove tecnologie, incluso l’utilizzo dei dati, che possono consentire di impiegare meno acqua nelle produzioni agricole”.

Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, ha introdotto il tema dello sfruttamento dei mari e dell’importanza della tutela dei fondali, sottolineando quanto sia indispensabile una nuova programmazione e nuove soluzioni:“Le infrastrutture che concorrono ad attingere acqua e a distribuirla  – ha spiegato – richiedono particolari impegni in termini procedurali e temporali. Parlo soprattutto delle autorizzazioni ambientali per le quali possono non bastare 3-4 anni”

Adolfo Urso fa emergere un dato su cui riflettere: il 60% dell’intera domanda di acqua del paese è assorbito dal settore agricolo. “Pensare a soluzioni come l’agricoltura di precisione o alla bonifica delle acque reflue, per alcuni settori industriali, oggi diventa urgente così da assicurare questo prezioso bene al pianeta”.

Il quadro delle risorse idriche è molto cambiato negli ultimi anni. Ne parla con un videomessaggio Edoardo Rixi, sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti: “Anche in Italia bisogna cominciare a preoccuparsi dell’andamento ondivago delle precipitazioni, soprattutto quelle nevose. Per questo il Governo ha creato una cabina di regia a Palazzo Chigi, coordinata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per lanciare un primo stanziamento di 700 milioni e per realizzare 23 invasi immediatamente cantierabili e poi, in prospettiva, ulteriori 3 miliardi per i prossimi 5 anni”.

In una giornata come questa, non si possono trascurare gli effetti collaterali dei cambiamenti climatici. Ne ha parlato Claudio Barbara, sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: “Obiettivo di una giornata importante come quella odierna è anche quello di sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco d’acqua ed assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico.  La siccità è uno dei disastri naturali più devastanti in termini di perdita di vite umane, oltre ai numerosi impatti devastanti sull’ambiente e gli ecosistemi quali il deterioramento dei raccolti su vasta scala, l’aumento degli incendi e lo stress idrico. Sappiamo che i cambiamenti climatici stanno influenzando fortemente la disponibilità di risorse idriche: con la riduzione sensibile dei livelli di manto nevoso e di precipitazioni, stiamo assistendo a una riduzione della ricarica delle nostre falde acquifere.  Proprio in questi giorni, unitamente alle azioni concrete in un quadro di emergenza, stiamo mettendo in campo progetti importanti – che presto renderemo pubblici – riguardanti anche l’educazione ambientale, che ho potuto constatare essere stata fino ad oggi prevalentemente rivolta al mondo della scuola. Stiamo invece mettendo a terra percorsi concreti per una nuova cultura ambientale a 360 gradi”.

Parlare di cambiamento climatico e di sostenibilità, porta subito allo step successivo, ovvero l’educazione ambientale e la sensibilizzazione dei più giovani al problema. A Tal proposito, Federico Mollicone, presidente della Commissione VII alla Camera dei Deputati, ha spiegato che “la sensibilizzazione nasce da istituzioni, scuola e università. Consumo consapevole e sostenibile da un lato, buone pratiche dall’altro sono gli elementi necessari oggi per i ragazzi”.