“Weplanet – Cento globi per un futuro sostenibile” torna a Milano con la mostra “Milano in blu”
Durante le due giornate dell’8 e 9 giugno, torna la mostra “Weplanet – Cento globi per un futuro sostenibile” in Piazza Affari a Milano
I globi artistici protagonisti della mostra open air “Weplanet- Cento globi per un futuro sostenibile” saranno di nuovo esposti nel centro della città di Milano, in Piazza Affari, l’8 e il 9 Giugno. Non a caso, l’8 Giugno si celebra la Giornata mondiale degli oceani, festeggiata sin dal 1992 in tutto il mondo.
Saranno presenti nuove creazioni, dopo le 45 già esposte in Piazza Duomo. L’evento prende il nome di “Milano in blu” proprio a ricordare il colore del mare.
Ancora una volta i globi saranno un chiaro manifesto della lotta per la difesa ambientale, dalla terra ferma sino agli oceani. Un richiamo alla blue economy e alla salvaguardia delle tre grandi sfere: cielo, mare e terra.
L’oceano è in assoluto la più grande biosfera e regolatore climatico del paese. Generatore del 50% di ossigeno che respiriamo, e più grande pozzo di carbonio del pianeta.
Si ricorda che i globi esposti nella mostra sono realizzati con plastica riciclata e sono stati ideati da giovani allievi dell’Accademia di Belle Arti di Brera oltre che da famosi designer ed artisti.
L’iniziativa di Weplanet vuole offrire messaggi di tutela ambientale, sensibilizzare il pubblico e raccogliere fondi a favore dell’ambiente e dei cittadini.
Il tutto è inoltre finalizzato al raggiungimento dei 17 Global Goals delle Nazioni Uniti (SDGs- Nazioni Unite).
Questo viaggio si concluderà il 7 novembre; sino ad allora i globi verranno esposti nelle principali Piazze d’Italia. Al termine del cammino, le opere verranno battute all’asta e il loro ricavato sarà devoluto a ForestaMi, in particolare all’Associazione Parco Segantini Onlus; all’Ospedale Niguarda e alla Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca scientifica d’eccellenza contro i tumori. Ed infine alla Fondazione Progetto Arca Onlus, che opera a sostegno dei poveri per l’assistenza e l’integrazione.
Elisa Guazzini
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