Ogni anno Connect4Climate, in partnership con la World Bank Group, lancia il contest FILM4CLIMATE, competizione che prevede la creazione di piccoli cortometraggi a tema ambientale per ispirare le menti a prendere parte al cambiamento.
Sono passati orami cinque mesi dall’inizio del 2017 e sebbene questo anno sia cominciato all’insegna del cambiamento, per quanto riguarda una serie di progetti e prerogative come l’ambiente e la salvaguardia dello stesso, in fondo, col passare dei giorni l’interesse è scemato considerevolmente.
Per questo motivo tenere vivo l’interesse generale su questi temi “green” è sempre una buona idea e, proprio grazie a competizioni come il Film4Climate, questo risulta essere d’esempio per le nuove generazioni, sfruttando i canali che sono più congeniali alle nuove menti, dunque social, foto e video.
Espressioni moderne per appassionati che concepiscono il nostro pianeta come un dono e non come un diritto. Vediamo quindi di seguito il risultato del contest presentando i podisti finali del FILM4CHANGE 2016.
3 secondi (Three Seconds), Primo Posto
Al primo posto troviamo un corto di Spencer Sharp e Prince Ea, dagli Stati Uniti, documentario freddo, oltremodo realistico, che scava a ritroso nel breve tempo in cui l’umanità è comparsa per accertarne tutti i danni fatti in così poco tempo.
Il documentario parte dal presupposto che se dovessimo comprimere l’esistenza del nostro pianeta in un giorno solo, allora gli umani si riserverebbero di appena 3 secondi di questo ipotetico orologio. Tutto questo, deforestando, inquinando e sporcando il suolo e l’aria, così come l’acqua. Il documentario mostra anche come tante azioni singole possano fare la differenza, ispirandoci a cambiare e a prendere parte ad una nuova visione d’insieme dell’ambiente che ci circonda.
Il guardiano delle nevi (The Snow Guardian), Secondo Posto
Sebbene abbia un titolo fuorviante, il documentario tratta della vita di Billy Barr: un uomo che per quarant’anni ha vissuto in un piccolo rifugio di due metri per uno, vicino a Gunnison. Durante l’inverno Billy ha raccolto informazioni riguardo i livelli di neve residua nel terreno, due volte al giorno. Ha raccolto, dunque, dati preziosi “a mano” sulle precipitazioni nevose nel corso degli anni. Le sue scritture hanno evidenziato una preoccupante tendenza negativa di cui si dovrebbe tener conto. Questa storia è singolare, evidenzia la presa di posizione del singolo individuo rispetto ai cambiamenti ambientali, il tutto inoltre viene accompagnato da spezzoni di vita di un uomo perennemente eremita.
Lettere d’amore ad un’isola (Love Note to an Island) Terzo posto.
Questo cortometraggio, di Lule DeBoer di Kiribati, racconta in cinque minuti la storia di una giovane donna dell’isola di Kiribati, una piccola isola dell’Oceano Pacifico, che si ritrova a vivere nel paese “dell’olio”, il Texas.
Nella costante indecisione riguardo il suo futuro e le difficoltà dovute alla distanza dei suoi affetti e dei suoi amori, la giovane donna desidera fortemente rivisitare l’isola dei suoi natali, condannata a scomparire soto la minaccia dal costante aumento del livello delle acquee. Il micro film risulta essere un monito, ma anche un invito a tutti per decidere di risolvere una volte per tutte i nostri conflitti e prendere decisioni difficili per cui siamo combattuti.
Editor: Michael Singleton
Come visto su Fashion News Magazine
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