Transizione energetica e PMI: servono competenze nuove
Per raggiungere una vera transizione energetica è necessario affidarsi a consulenti esperti, ma questo può essere proibitivo per le piccole realtà. Da un’azienda la soluzione basata sull’Intelligenza Artificiale
La transizione energetica è uno dei principali obiettivi dell’Agenda 2030. Raggiungere un sistema produttivo a basso impatto ambientale, che sia rispettoso del suolo e delle risorse dovrebbe essere tra le priorità di tutte le imprese.
Un simile cambio di approccio, però non è semplice. Implica rivedere i sistemi di produzione, revisionare gli impianti, cambiare strategia, e, in alcuni casi, anche cambiare business per renderlo più sostenibile. Appare evidente, dunque, che per raggiungere davvero l’obiettivo è necessario introdurre in azienda nuove competenze e avvalersi dei suggerimenti di consulenti esperti.
Per le piccole realtà, però, questo costituisce spesso un ostacolo. Faticano a raggiungere professionisti qualificati, a comprendere realmente di cosa hanno bisogno e a sostenere la spesa per l’assunzione nell’organico di nuove figure. Ma se la capacità di innovare viene preclusa alle PMI, che ne sarà dell’economia italiana, dove le microimprese (società con meno di 10 dipendenti) rappresentano circa il 95% delle realtà attive?
Transizione energetica in Italia: i dati
Secondo gli ultimi dati ENEA (aggiornati al terzo trimestre 2023), in Italia lo scorso anno abbiamo registrato una contrazione del consumo di energia fossile del 3% per quanto riguarda petrolio e gas, e del 40% relativamente al carbone.
Come già per il secondo trimestre, anche nel terzo sono diminuite le emissioni di CO2, in calo dell’8%.
Nonostante questi dati, nel report si legge che la situazione della transizione energetica risulta ancora critica, soprattutto per quanto riguarda il sistema economico e lo sviluppo delle tecnologie necessarie a raggiungere la decarbonizzazione.
Il Raccomandato: l’Intelligenza Artificiale che aiuta le microimprese
È tenendo conto di questo scenario che nasce “Il Raccomandato“, un’iniziativa proposta dall’azienda Mama Industry, che, grazie ad un algoritmo basato sull’Intelligenza Artificiale, mette in contatto gli imprenditori con il consulente più adeguato, analizzando sia le affinità tecniche, sia personali.
Questa piattaforma mira a promuovere un diverso approccio all’innovazione e all’impresa, puntando a superare, con logica di umanità e connessione tra persone, le barriere economiche ed emotive che spesso impediscono il primo contatto tra micro e piccole imprese e professionisti competenti.
Il Raccomandato riunisce una community di professionisti altamente selezionati e motivati, pronti ad offrire non solo la loro esperienza, ma anche umanità e supporto emotivo a imprenditori spesso demotivati, stanchi e disorganizzati, ma ancora desiderosi di affrontare le sfide legate al cambiamento.
Dal problema alla soluzione
“L’improduttività delle micro, piccole e medie imprese (mPMI) rappresenta il primo e principale problema dell’Italia, con riflessi significativi anche in ambito sociale. Ha conseguenze rilevanti, tra cui la precarietà, la bassa natalità, le disuguaglianze ed un aumento dell’evasione fiscale” spiega Marco Travaglini, fondatore di Mama Industry e Il Raccomandato.
Il nome della piattaforma gioca sul concetto, solitamente espresso in modo negativo, del “raccomandato“. Qualcuno, magari poco competente, che però ottiene il lavoro tramite conoscenti.
Qui il concetto della raccomandazione è totalmente capovolto, con l’AI che raccomanda il meglio per l’imprenditore, sulla base di un calcolo.
“In questa piattaforma, l’imprenditore può incontrare il suo ‘Raccomandato’ ideale attraverso un sistema scientifico di matching basato sulle affinità personali oltre che imprenditoriali e tecniche, validato da partner come l’Università di Verona, quella di Bologna e il GSSI de L’Aquila. La piattaforma propone un primo passo con la persona più ‘giusta’, più adeguata al caso e alla persona-imprenditore, mediante un percorso di circa 3 ore, a basso costo emotivo, economico e di tempo, che conduce a risultati misurabili, diffondendo cultura d’impresa con una pre-consulenza orientata alla ‘Consapevolezza’, per un primo approccio all’innovazione. Il Raccomandato offre a tutti l’opportunità di entrare in un nuovo mondo, dove la competenza è valorizzata e ogni imprenditore, anche chi produce pane sul territorio, può investire in innovazione con pochissimi euro, poco tempo da dedicare e limitata fatica” conclude l’ideatore de Il Raccomandato.
Scrivi un commento