Rilanciare l’economia italiana partendo da sette priorità green

Ecomondo ospita settima edizione degli Stai Generali della Green Economy, creare sviluppo e occupazione, in un’ottica di sostenibilità ambientale

 

 

Sette punti “green” per favorire sviluppo economico, occupazione e tutela dell’ambiente. Questo il tema al centro settima edizione degli Stati Generali della Green Economy, organizzati dal Consiglio Nazionale della Green Economy, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ospitati all’interno di Ecomondo.

 

Le sette tappe di questo percorso, che saranno portate all’attenzione di Governo e Parlamento, sono:

  1. Rinnovare il sistema energetico attraverso il rilancio delle energie rinnovabili, puntando ad una maggiore efficienza e un minor impatto ambientale, a sostegno della lotta ai cambiamenti climatici;
  2. Sviluppare l’economia circolare, valorizzando gli esempi di successo già realizzati, e mettendo in pratica le ultime direttive europee;
  3. Puntare sulla qualità ecologica come elemento chiave per il successo imprenditoriale;
  4. Rendere l’agricoltura più sostenibile e multifunzionale, sostenendone lo sviluppo;
  5. Investire in soluzioni di mobilità urbana più pulita, così da ridurre notevolmente l’inquinamento cittadino;
  6. Sostenere la rigenerazione urbana attraverso la definizione di un programma nazionale di riferimento;
  7. Salvaguardare l’eccezionale patrimonio naturale del nostro paese.

 

Un percorso che è necessario intraprendere, soprattutto se si considera che nel 2017 a livello globale emissioni di carbonio dalla combustione di fossili per fini energetici sono aumentate inaspettatamente dell’1,5%, con il rischio di compromettere l’Accordo di Parigi sul clima. Gli effetti negativi che questo ha sul pianeta sono evidenti: numerose specie animali a rischio, riduzione della biodiversità, aumento di eventi naturali estremi e intere popolazioni costrette a lasciare la propria terra proprio a causa dei cambiamenti climatici, che rendono difficile continuare a vivere in quelle aree (solo nel 2016 i migranti climatici sono stati bel il 76% dei 31 milioni di sfollati).

 

A destare forte preoccupazione è anche la situazione Cina dove, nonostante siano stati approvati ambiziosi programmi sulle rinnovabili (probabili 200GW di solare per il 2020) il carbone continua ad essere largamente utilizzato, al punto che nel 2017 le emissioni di carbonio sono cresciute del 3,5%, continuando a crescere anche nel 2018, con un aumento del 4% nel primo trimestre.

 

“La grande partecipazione agli Stati Generali della Green Economy 2018 conferma la vitalità della green economy italiana – ha sottolineato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – Ora ci aspettiamo che la politica sappia interpretare questa forte spinta e contribuisca con scelte normative adeguate, a partire dall’urgente ridefinizione dell’end of waste”.

 

La manifestazione, infatti, ha registrato un record di partecipazione, con circa 3.000 spettatori, accorsi per assistere agli interventi degli 80 relatori e oltre 50 organizzazioni di impresa e consorzi, con una grande partecipazione anche durante le sessioni tematiche di approfondimento e consultazione.

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