Diminuiti i reati ambientali, media preoccupante ma in calo
Ogni giorno nel nostro paese vengono ancora registrati almeno 71 reati ambientali al giorno. Ciò indica secondo una media matematica che essi avvengono con una frequenza indicativa di almeno 3 ogni ora.
In totale nel 2016 il numero complessivo di reati si è attestato intorno ai 25.000.
Legambiente ancora una volta ha diffuso i dati sensibili relativi alle ecomafie presenti del nostro paese, ancora queste rimangono la peggiore feccia del Sud Italia. La denuncia delle associazioni del territorio è costantemente puntata verso la criminalità organizzata, come abbiamo detto principale fulcro del circolo vizioso degli eco-reati.
Eco-reati comunque in calo , c’è una svolta positiva intravista nella flessione del 7% dei reati ambientali nel nostro paese, registrazione positiva che parte dal settore agroalimentare con un incrementale aumento di arresti, denunce e sequestri da parte delle autorità.
Altra nota positiva che lascia ben sperare è il fatturato registrato dalle ecomafie nel periodo attivo del 2016, fatturato che scende a 13 miliardi registrando una netta diminuzione del 32% rispetto all’anno passato.
La diminuzione sarebbe dovuta come spiega Legambiente alla riduzione della spesa pubblica per opere infrastrutturali nelle quattro regioni più tradizionalmente colpite dall’insediamento mafioso e dal lento ridimensionamento del presente mercato illecito.
Le regioni più colpite vedono la Liguria al primo posto nel Nord Italia, al centro invece il Lazio conduce in testa la triste classifica degli eco-reati. Napoli la più colpita nel meridione d’Italia.
Rossella Muroni presidente nazionale di Legambiente ha colto l’occasione per esprimere la sua speranza per un futuro migliore.
“Quest’anno il Rapporto Ecomafia ci restituisce una fotografia che non ha solo tinte fosche, come nelle scorse edizioni, ma anche colori di speranza grazie anche alla legge che ha introdotto nel codice penale i delitti ambientali e che ha contributo a renderci un paese normale, dove chi inquina finalmente paga per quello che ha fatto.”
Speriamo dunque che l’inversione di tendenza si possa dimostrare una prova positiva a livello nazionale costante nel tempo. Continuare su questa strada diventa un obbiettivo imprescindibile che deve vedere più investimenti e controlli sul territorio come già si è fatto precedentemente. Importante il ruolo a livello locale delle amministrazioni di gestione a cui vanno garantiti uomini e mezzi per combattere direttamente l’apparato criminale che in alcuni casi è molto radicato.
Quest’anno il rapporto di Legambiente segnala anche alcuni nuovi aspetti di dati; tra i quali lo sfruttamento degli animali da reddito, il mercato degli shopper illegali oltre che fornire dati ed approfondimenti su best practices attuate nel territorio.
Editor: Michael Singleton
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