Una volta le nostre nonne portavano a tavola l’acqua della fonte o della fontanella che si trovava in piazza: in realtà questa è ancora una prassi di moda nelle piccole frazioni della nostra penisola che magari sono distanti dai supermercati dei comuni più grandi. In realtà questo semplice gesto ha in sé anche un importante risvolto economico e sociale. Come sappiamo, la plastica con cui si creano le bottiglie che compriamo quotidiano ai bar o ai supermercati è altamente inquinante e difficilmente smaltibile dall’ambiente se non attraverso strutture di raccolta differenziata che sono costose e di attuazione non sempre agevole. Tuttavia ci sono alcune zone, come nel viterbese, in cui l'”acqua del sindaco” è ricca di arsenico, un potente veleno fisiologicamente presenti nelle acque innocuo se al di sotto di una certa soglia.

Ma quanto ci costa una semplice bottiglia di plastica? Secondo Paul Mc Rande, The green guide, in State of the world 2004 Edizioni Ambiente, Milano 2004 pag. 136-137 un chilo di PET richiede ben 17,5 litri di acqua rilasciano in atmosfera qualcosa come 40 grammi di idrocarburi e ben 2,3 kg di CO2. Vien da se che il costo in termini di impatto ambientale è enorme. Proprio una rinnovata coscienza ecologica ha portato molta gente a recarsi con bottiglie utilizzate e lavate direttamente alle fonti dove, peraltro, è possibile risparmiare un bel mucchio di soldi.

Fermiamoci a fare alcuni conteggi. Una bottiglia di acqua da 1,5 litri possiamo trovarla al supermercato anche a 50 centesimi: la quasi totalità della cifra va per pagare la plastica, il processo di imbottigliamento e la pubblicità. L’acqua alla fonte si può pagare anche 8 o 9 centesimi a litro: pertanto ipotizzando il consumo di 1 bottiglia di acqua da un litro al giorno per un anno spendiamo 182, 50 euro contro i 32,85 se compriamo l’acqua direttamente alla fonte contro, a sua volta, lo zero se riempiamo le bottiglie dalla fontana della piazza.

Proprio per questo alcuni comuni hanno previsto dei veri e propri distributori automatici di acqua fresca e frizzante al solo costo di 5 centesimi per ogni litro: il risparmio da un punto di vista economico è enorme ma lo è ancora di più da un punto di vista ambientale che, in questo modo, non viene ulteriormente sovraccaricato dal processo industriale per la produzione di bottiglie di plastica e vetro. Alcuni ristoranti si sono allineati alla nuova tendenza, proponendo acqua direttamente dai distributori del locale evitando l’accumulo selvaggio di plastica. Se possibile, rechiamoci alle fonti: l’acqua è controllata, sicura al 100% e soprattutto costa decisamente meno.