Il buco nell’ozono fu scoperto negli anni ’80 e ciò allarmò tutto il mondo perché fu subito evidente di come l’attività consumistica dell’uomo e lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali stavano duramente mettendo alla prova l’equilibrio del nostro ecosistema. Ma cosa intendiamo per buco nell’ozono? È un assottigliamento dell’ozonosfera, ossia quello strato che si estende tra i venti e i quaranta chilometri di altezza che protegge il pianeta dalle radiazioni nocive.
Gli scienziati hanno incolpato del fatto i gas CFC (Clorofluorocarburi) utilizzati dai frigoriferi e dai condizionatori oltre che come propellente per bombolette spray. Solamente con il protocollo di Montreal che risale al 1897 i CFC furono banditi e questo ha portato ad una progressiva, ma lenta, riduzione del buco. A confermare la tendenza c’è la rivista “Science” in cui si afferma che confronto all’anno 2000 il buco sarebbe diminuito di ben 4 milioni di km quadrati pari alla dimensione degli Stati uniti!
Secondo gli scienziati che hanno redatto l’articolo a livello globale il buco dell’ozono sembra guarire piano piano anche grazie alla riduzione di CFC di circa il 10/15%. A supporto della tesi anche le ricerche svolte dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale e dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.
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