Nevica plastica sulla Valle d’Aosta. 80 milioni di microplastiche dal cielo ogni anno
Trovati frammenti sulle nevi residue della Regione. Pubblicato il dossier “Nevica Plastica”, consultabile sul sito AICA
In Valle d’Aosta (ma non solo) nevica plastica. I campioni delle nevi residue raccolti nella Regione in occasione del Tor des Géants® 2019, la corsa in montagna più dura al mondo, mostrano una preoccupante concentrazione di microplastiche.
Dopo l’allarme lanciato da Greeenpeace sulla presenza di questi elementi in quantitativi eccessivi anche nei nostri mari, ora l’attenzione si sposta sulle montagne.
Autori dello studio sono la Cooperativa ERICA, in collaborazione con lo European Research Institute e VdATralier, ente organizzatore dell’evento, e l’Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale (AICA). Per la prima volta, un team di ricercatori ha analizzato i campioni delle nevi residue dell’inverno e primavera precedente, i cui risultati sono stati pubblicati nel dossier “Nevica Plastica”, consultabile gratuitamente sul sito di AICA.
Una scoperta che conferma ancora una volta l’enorme impatto che le microplastiche hanno sull’ambiente, ricordandoci che sia ormai necessario correre ai ripari al più presto.
Si tratta della prima ricerca di questo genere. Sebbene da tempo si analizzino le componenti di ghiacciai e nevai nel mondo, non era mai stato fatto per le nevi residue. L’idea è stata lanciata dall’eco-runner Roberto Cavallo, che ha commentato:
“Vivo in me una doppia emozione, di soddisfazione, da ricercatore, per aver dimostrato che ci sia ancora molta strada da fare, andando ad indagare ambienti e matrici ancora mai studiate, ma anche di enorme preoccupazione, da divulgatore, perché ogni studio evidenzia come il problema dei rifiuti dispersi nell’ambiente, sia molto più grande di come possiamo immaginarcelo. Per questo continuo a correre testimoniando l’importanza di non buttare nulla a terra, ma al contrario se si vede qualcosa chinare la schiena e raccoglierlo”
Nevica plastica: i risultati raccolti nel dossier
I campioni raccolti provengono da 4 diversi siti, così da avere una visione più completa della situazione. I punti di raccolta sono:
- Deffeys, rifugio nel comune di La Thuile, che richiede oltre 2 ore e mezza per essere raggiunto a piedi;
- Miserin, rifugio nel parco del Monte Avic, a poco più di un’ora da dove si può lasciare l’auto;
- Cuney, il più alto rifugio delle Alte Vie valdostane, ad oltre 2600 metri di quota;
- il col du Malatrà a quasi 3000 metri di altitudine, che separa la Val Ferret dalla Valle del Gran San Bernardo.
I ricercatori dell’ARPA Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, sotto la direzione dei professori Marco Parolini e Roberto Ambrosini del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, hanno analizzato le nevi al microscopio e in spettroscopia IR, per verificarne forma, dimensione e composizione.
Il 39% delle microplastiche individuate è costituito da fibre o fili, caduti dal cielo con pioggia o neve. Il restante 61% è rappresentato da frammenti di diversa forma. La dimensione media delle microplastiche è di circa di circa 300 micron, spaziando dai 50 micron a poco meno di 2 millimetri.
Per quanto riguarda, invece, il colore, la metà degli elementi individuati è bianca. Un 28% è risultato essere di colore blu, un 11% azzurro, il 5,5% di colore rosa e un ultimo 5,5% viola.
Il polimero più rappresentato è il polietilene (39%), seguito dal PET (17%), HDPE (17%) e poliestere (11%). Riscontrati in quantità inferiore, invece, LDPE (6%), polipropilene (5%) e poliuretano (5%), per la prima volta individuato dai ricercatori dell’ateneo milanese.
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