Picchi di microplastiche nel Tirreno. Allerta per il nostro Mare
Rilevate anche oltre 250 mila particelle di microplastiche per Kmq. Allerta anche a Capraia, nel porto di Olbia e nei pressi della foce del Tevere
Allerta ambientale nei nostri mari. Nelle acque superficiali del Mar Tirreno centrale sono state rilevate alte concentrazioni di microplastiche.
Se durante il lockdown sembrava che la natura fosse riuscita a riprendersi i suoi spazi, ora arriva un nuovo alert ambientale.
A lanciare l’allarme sono i risultati della ricerca svolta da Greenpeace in collaborazione con l’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ias) di Genova e l’Università Politecnica delle Marche.
Alcune zone hanno fatto riscontrare addirittura picchi di oltre 250 mila particelle di micropalstiche per chilometro quadrato. Tra le aree che destano maggior preoccupazione per i dati ottenuti, anche il Porto di Olbia in Sardegna, la foce del fiume Tevere nel Lazio, ma anche l’isola di Capraia, nell’arcipelago Toscano.
Sebbene l’isola si trovi lontana da grandi fonti di inquinamento, come possono essere, appunto, i porti o le foci dei fiumi che attraversano grandi città, la concentrazione di microplastiche nelle acque che la circondano supera addirittura le 300 mila particelle per chilometro quadrato.
La causa di una simile concentrazione è da attribuirsi al Capraya Gyre, una circolazione anticiclonica tipica del luogo, che fa sì che si crei una zona di accumulo transitoria di microplastiche.
Si tratta di sostanze altamente nocive, non solo poiché, oltre ad alterare il delicato equilibrio dell’ecosistema marino, sono pericolose per i suoi abitanti. Questa, infatti, vengono mangiate da pesci, crostacei e molluschi, che non riescono a digerirle. Secondo le ultime ricerche, nel 25-30% delle specie marine che finiscono sulle nostre tavole, sono presenti microplastiche.
La ricerca è collegata alla spedizione di Greenpeace “Difendiamo il Mare” che rientra nella campagna “Fermiamo le microplastiche“. Per due settimane, a bordo di una barca a vela, un team di ricercatori viaggerà nel Mar Tirreno, analizzando le acque e il loro stato di salute.
Photo credits: Greenpeace.
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