Lotta al randagismo, la denuncia di Rivoluzione Animalista
Con circa 2 milioni di animali abbandonati che vagano per le nostre strade, il randagismo è ancora oggi una vera piaga sociale
In Italia il fenomeno del randagismo interessa circa 2 milioni di esemplari. Poveri animali che vagano per le nostre strade, da soli o in branco, senza avere una casa sicura o un umano che si prenda cura di lui, sfamandolo e proteggendolo dal freddo e dal caldo.
Nonostante l’abbandono di animali sia un reato secondo l’articolo 727 del Codice Penale, punibile con la reclusione fino ad un anno o con un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro, sono ancora troppe le persone che perseverano con questo vergognoso comportamento.
Alla questione del randagismo si aggiunge poi la realtà dei rifugi lager.
Canili e gattili in cui gli animali sono (de)tenuti in pessime condizioni igieniche, privati della possibilità di socializzare in modo sano con i propri simili, o di sgranchire le zampe con una passeggiata.
Lotta al randagismo e rifugi lager, la posizione di Rivoluzione Animalista
“Purtroppo, sul territorio nazionale, non si fermano le piaghe del randagismo, dei maltrattamenti animali e dei canali lager. Fenomeni riprovevoli e inaccettabili in un paese che si definisce civile come l’Italia e che Rivoluzione Animalista contrasta e denuncia ogni giorno, grazie all’impegno e allo spirito di sacrificio di centinaia di volontari e attivisti”.
Spiega il segretario nazionale di Rivoluzione Animalista, Gabriella Caramanica.

Gabriella Caramanica, segretario nazionale di Rivoluzione Animalista
“Siamo di fronte ad atti terribili e disumani contro i quali serve lo sforzo di tutti. Per questa ragione ci rivolgiamo ai cittadini e vi chiediamo di non girarvi dall’altra parte: di segnalare e denunciare alle autorità competenti e al nostro partito politico tutte quelle situazioni in cui la vita degli animali è messa in pericolo.”
“Come, ad esempio, il triste fenomeno dei “canili lager”, gestiti da persone senza cuore e senza scrupoli, veri e propri luoghi di sofferenza, sino alla morte, perché i cani entrano con il solo scopo di “fruttare” una retta. Si, perché questi canili sono tutti convenzionati con enti pubbliche, che spesso nemmeno sanno cosa accade a tanti poveri animali, per carenza di controlli o immobilismo amministrativo.
Tutti insieme, dunque, dobbiamo opporci a queste forme di business che, oltre a incidere negativamente sulla salute e sui diritti degli animali, alimentano illegalità e mafie. Rivoluzione Animalista si oppone a tutto questo: cari cittadini, non abbiate paura, insieme possiamo fare tanto“.
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