I leader del mondo come i rifugiati, l’arte siriana insegna
Dopo sei anni di guerra siriana più di cinque milioni sono i rifugiati che ormai hanno deciso di lasciare tutto e abbandonare il paese in cerca di miglior fortuna altrove.
Secondo le nazioni unite questo è un dramma umanitario che colpisce i più deboli, in particolare gli anziani ed i bambini che spesso non superano la fase di migrazione. ONG come Save the Children hanno raccolto importanti date su queste transizioni che mostrano come proprio durante questi viaggi della speranza si consumino violenze inaudite di cui spesso nessuno parla.
Dati che lasciano riflettere e a volte inspirano personaggi dalla spiccata creatività come Abdalla Al Omari. Abdalla, siriano di origine è da anni un rifugiato di Bruxelles, uno dei tanti che da cinque anni hanno trovato accoglienza in Belgio.
Abdalla ha raccolto la sua frustrazione e ha deciso di adoperare il suo estro creativo per raccontare con una sua chiave personale quello che il mondo secondo lui ancora non comprende.
Abdalla ha quindi deciso di prendere in mano delle tavole e trasformare i leader del mondo in suoi fratelli, decisamente più umili, rifugiati. Sui suoi quadri tutti i leader mondiali più rilevanti da Angela Merkel fino a Donald Trump, senza dimenticare Barack Obama e Bashar al-Assad appaiano in vesti di rifugiati.
La mostra che a Dubai sarà esposta fino al 6 Luglio 2017 racconta i diversi capi di stato in versione più umile, con indosso vestiti di fortuna, in coda per un pasto caldo, o magari in cerca dei loro familiari dispersi.
Concetti per far riflettere
I rappresentati globali sfilano in una serie di tele concettuali che mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema siriano in una chiave nuova, diversa ed incredibilmente accattivante. Rendono più umane figure che siamo abituati a vedere in chiave completamente diversa. Abdalla Al Omari umanizza i volti e gli sguardi che vanno a perdere così le loro caratteristiche naturalmente sicure e salde, restituendogli un’aria più impaurita ed insicura.
Abdalla spiega che il suo messaggio è stata un’idea casuale, che ha riscosso grande credito tra la comunità. “Mi sono sentito in dovere di lanciare un messaggio a tutti i leader mondiali e che ritengo in parte responsabili della situazione in Siria” Forse vedendo queste immagini rivedranno una parte nascosta di loro stessi.”.
Editor: Michael Singleton
Come visto su Fashion News Magazine
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