“l’8 in Comune”: la campagna del movimento Il Giusto Mezzo entra nei Comuni di tutta Italia

 

Fiocchi fucsia davanti a Municipi, Province e Regioni ed email ai Sindaci di tutta Italia, la campagna del movimento Il Giusto Mezzo per la riduzione del divario di genere.

 

Recovery Fund per occupazione femminile, gender pay gap e servizi di cura, questi i punti chiave della campagna “l’8 in Comune” lanciata dal movimento Il Giusto Mezzo proprio nella giornata dell’8 marzo. Richieste chiare rivolte ai Municipi di tutta Italia che hanno ricevuto per email l’ordine del giorno per la riduzione del divario di genere che Il Giusto Mezzo ha redatto insieme alle proprie esperte. Un appello deciso che recita “Sindaci di tutta Italia, assumete il bilancio di genere nel vostro Comune e utilizzate il Recovery Fund per occupazione femminile, gender pay gap e servizi di cura.” Un grande lavoro di squadra che nei giorni scorsi ha visto le attiviste di ogni Regione impegnate nel recupero di indirizzi Pec degli uffici del protocollo dei comuni per inviare email da tutta Italia. Ad ogni Giunta e Consiglio è stato inoltre richiesto, oltre ai temi sopra citati, di rafforzare azioni per la qualità dell’occupazione femminile, agevolazioni e premi per le aziende che praticano le pari opportunità, l’assunzione del bilancio di genere.

Tra gli altri punti sono presenti la promozione di forme innovative di smart- working, il monitoraggio di discriminazioni e molestie sul lavoro e progetti di reinserimento lavorativo per le donne in estremo disagio sociale. La campagna “l’8 in Comune” è stata accompagnata dall’ affissione di fiocchi fucsia, appesi all’esterno dei palazzi che ospitano le amministrazioni pubbliche e nelle bacheche di libera affissione. Insieme ai fiocchi fucsia le card con il QR Code che rimanda all’appello sul sito https://ilgiustomezzo.it che ad oggi vede quasi 57mila firme. Al Presidente del Consiglio viene richiesto di“utilizzare metà dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea attraverso Next Generation EU per politiche integrate e investimenti moltiplicatori sulla parità di genere e l’occupazione femminile: asili, servizi di cura, congedo di paternità obbligatorio, superamento del gap salariale”.