Il Ciak! più verde che ci sia: arriva l’Italia Green Film Festival 2023

 

Dal 14 al 23 Aprile, la città di Roma ha ospitato la rassegna cinematografica più verde di sempre. L’edizione 2023 dell’Italia Green Film Festival ha portato sul grande schermo oltre 300 film provenienti da ogni parte del mondo, dove a far da protagonista sono le state tematiche green e sociali.

 “Al contrario degli altri festival che si concludono con il tappeto rosso, per L’Italia Green Film Festival è solo il punto di partenza. La potenza delle immagini e la magia del cinema per insegnare attraverso l’Emozione, quanto di più ancestrale c’è nell’uomo” ha commentato l’art director e Creative Pierre Marchionne.

 

 

 

La rassegna si è snodata attraverso svariate location capitoline quali il Palazzo delle Esposizioni, il Palazzo Valentini, il Teatro dell’Opera di Roma ed il Palazzo dell’Acquario Romano. Il festival ha ottenuto facoltosi riconoscimenti internazionali, fra i quali quello dell’UNESCO per “l’Alto Valore Culturale e Didattico”; ma anche un riconoscimenti dal Parlamento Europeo, dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Ambiente. 

Notevole anche la risposta dei giovani, che hanno affollato le sale con un record di presenze già dalle prime giornate di proiezioni e nel corso dei GreenTalk di approfondimento. 

Non solo cinema…

“L’insostenibile leggerezza della moda” è l’intervento programmato per la giornata del 22 Aprile, tenuto dal nostro Presidente, Barbara Molinario. Sullo sfondo del suggestivo Acquario Romano, verrà trattato il tema cruciale dell’impatto della moda sull’ambiente, perchè non tutti sanno che l’industria del fashion è tra le più inquinanti.

Barbara Molinario, Presidente di Road to green 2020

 

Non possiamo più girare la testa dall’altra parte, dobbiamo scegliere se diventare parte del problema, o impegnarci per fare la differenza. – ha commentato Barbara Molinario – Oggi le aziende stanno diventando sempre più sensibili alle tematiche ambientali, e stanno introducendo sempre più alternative green. Pensiamo ai tessuti di recupero, ottenuti dalla lavorazione di vecchi filati, o a quelli realizzati partendo da scarti di vario genere, dalla buccia d’arancia alla plastica recuperata nei mari. In molti si stanno impegnando a produrre in modo più sostenibile e a ridurre la propria impronta ambientale. È a loro che dobbiamo guardare quando facciamo shopping. Un’altra cosa che mi fa molto piacere è il crescente interesse per il mercato di seconda mano. Questo permette di ridurre notevolmente il volume dei rifiuti da smaltire o recuperare, con un conseguente minor consumo di materie prime e di energia”.