Ha presentato il miglior progetto al contest #roadtogreen 2021 – intervista a Carlos Miguel Comettant Arrieta
In questa intervista, il designer racconta la genesi e lo sviluppo del progetto che si è distinto nel corso del contest #roadtogreen 2021
Il contest #roadtogreen 2021 ha individuato Carlos Miguel Comettant Arrieta come designer di punta grazie a un progetto di riciclo e di personalizzazione di tessuti pre-esistenti.
Lo stilista peruviano ha colpito la giuria grazie all’assemblaggio di denim e di magliette della salute attraverso il ricamo, realizzando un indumento caldo e attraente, una combinazione fra valore termico ed estetico. Questa soluzione interviene sullo smaltimento delle fibre tessili, che costituisce uno dei settori più inquinanti dell’industria della moda.
La seguente intervista con Carlos Miguel Comettant Arrieta inaugura una serie di focus su tutti i finalisti del concorso dedicato alla sostenibilità, dimostrando che ogni creativo ha portato un contributo fondamentale nella ricerca e nella sensibilizzazione ecologica, un argomento sempre più urgente per la salvaguardia del pianeta.
Intervista con Carlos Miguel Comettant Arrietta.
Sono Carlos Miguel Comettant Arrieta, peruviano, laureato in Architettura all’Università di San Martin de Porres di Lima e tecnico modellista dell’Accademia del lusso a Roma. Ho sette anni di esperienza nel campo del design e da un paio di anni mi sono avventurato nel mondo della moda.
Il Suo progetto ha come perno fondamentale lo smaltimento delle fibre tessili. Perché ha deciso di affrontare proprio questo problema?
Ho cercato in casa i materiali più utilizzati e inquinanti, ovvero il jeans e le magliette della salute. I jeans sono i prodotti finiti più dannosi nell’industria, mentre le magliette della salute sono composte al 50% di meraklon, un derivato del petrolio. Entrambi sono difficili da smaltire una volta diventati rifiuti. Normalmente evito di usare questo tipo di abbigliamento, perché si rovina, si macchia, perde la forma dopo i lavaggi e sono facilmente usurabili. Tuttavia, penso che non siano completamente inutili. Avendo già dei pezzi inutilizzati di grandi dimensioni, mi è sembrata un buona idea unire entrambi i materiali per creare una fibra estetica e termica insieme.
Ha detto che il Meraklon abbia proprietà estetiche e termiche sensazionali. Cosa significa?
Il meraklon è un materiale termico, che purtroppo non è accattivante dal punto di vista estetico. Per questo motivo è stato abbinato con il jeans, realizzando un tessuto di tre strati – jeans, maglietta della salute imbottita e jeans – per un valore aggiunto. Per assemblarli, ho utilizzato un punto di ricamo giapponese chiamato sashiko. Si tratta di una tecnica facile ed economica, a tal punto da poter essere realizzata da chiunque, anche dai principianti.
Secondo Lei, qual è il ruolo dell’ecologia nell’industria tessile?
Siamo andati abbastanza avanti con lo sviluppo dei tessuti organici, per quanto siano costosi. Siamo rimasti ancora indietro sullo smaltimento dei rifiuti tessili: del resto sono processi già avviati a livello industriale, ma non siamo in grado di smaltire anche nelle nostre case. Perciò, è necessario mettere in pratica tecniche del genere, perché non è sufficiente basta solo cambiare, ma anche trasformare.
Perché ha scelto di partecipare al contest indetto da Road to Green 2020?
Credo che sia un’organizzazione interessante per la diffusione di questo tipo di iniziative. Al concorso si sono presentati progetti interessanti che spalancano la mente e la creatività.
Di Costante Torcini
Scrivi un commento