Una patata che diventa una forchetta: la rivoluzione della potato plastic!
Occorrono dai cento ai mille anni per decomporre un piatto di plastica. Dai cento ai mille anni per una forchetta di plastica che adoperiamo per circa quindici minuti. Se a casa viene più semplice non ricorrere a piatti e stoviglie in plastica, per i cibi d’asporto, i fast food ed i pranzi veloci la cosa diventa più complessa. Ma non impossibile. La ricerca e la sperimentazione di materiali alternativi per le stoviglie usa e getta è in continuo progresso.
La grossa novità arriva dalla Svezia, dove uno studente di design ha messo a punto un materiale simile alla plastica, realizzato esclusivamente con fecola di patate. Ebbene sì, proprio da una patata, biodegradabile al 100%, può nascere una forchetta, un cucchiaio, un piatto, un sacchetto o un bicchiere. La potato plastic può segnare la svolta, soprattutto per i fast food, settore a cui è rivolta questa idea innovativa.
L’ideatore si chiama Pontus Tornqvist, un giovane venticinquenne, studente di Industrial Design alla Lund University. Nonostante la sua età si è già distinto per il suo pensare virtuoso e rivoluzionario, per il quale è stato premiato con il James Dyson Award del 2018.
La potato plastic si ottiene scaldando della semplice fecola di patate con acqua. Una volta addensato il composto, viene posto su degli stampi e riscaldato fino al raggiungimento della solidità. “A seconda di quanto fluido viene versato in uno stampo, il materiale può diventare un pezzo spesso, resistente o un film sottile” ha spiegato il designer. Questo rende il materiale parecchio versatile, ideale per ogni tipo di esigenza usa e getta.
La potato plastic si decompone in soli due mesi, senza alcun impatto ambientale, anzi, creando nutrienti per il suolo. Una validissima alternativa alla plastica che, ricordiamo, verrà vietata per la produzione di oggetti monouso a partire dal 2021, secondo la direttiva del Parlamento Europeo.
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