Tu lo sai cos’è l’economia circolare?
Ne parliamo con esperti che la vivono, la studiano, ne hanno fatto il loro lavoro.
Di Barbara Molinario
Intervista a Pio Savoriti
Pio Savoriti per lavoro si occupa di raccolta e riciclo di rifiuti non pericolosi, principalmente carta, cartone e plastica. Presidente GGI Frosinone, invitato permanente del direttivo di Unirima (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri), principale associazione di categoria del settore aderente a Confindustria. Consigliere Delegato del Gruppo Sama.
La filiera della carta è una delle eccellenze del nostro Paese, un perfetto modello di circular-economy.
Fino al 1800 le cartiere hanno utilizzato gli stracci abbandonati per produrre carta, successivamente gli stracci sono stati sostituiti con la cellulosa o con il macero, la carta proveniente da raccolta urbana, industriale o commerciale.
Nell’ambito di questo ciclo virtuoso – raccolta ed avvio a recupero/riciclo della carta – si innesta l’attività mia impresa. Oggi la mia azienda, per esempio, ricicla circa 100.000 tonnellate di materiale che viene raccolto in tutta Italia.
Ci puoi dare un po’ di dati del tuo settore?
La filiera dei materiali a base cellulosica è un settore industriale che nel 2016 ha visto il riciclo di circa 6,8 milioni di tonnellate di carta, di queste circa 4,9 milioni vanno alle cartiere italiane mentre il resto –1,9 milioni di tonnellate – viene esportato.
La raccolta di questi materiali è per il 50 % dovuta alla raccolta urbana l’altro 50 % è frutto delle imprese private che provvedono alla raccolta, capillare, di questo materiale presso le attività industriali e commerciali.
Oggi per avere una idea del ciclo virtuoso di questo materiale in Italia, a fronte degli 8,8 milioni di tonnellate immesse nel mercato dalle cartiere italiane circa l’80% viene riciclato, ed è un primato assoluto. In Europa il tasso medio di riciclo della carta è del 72 %.
L’economia circolare esiste davvero? Come si potrebbe migliorare la diffusione della cultura di questa pratica secondo te?
Certo che esiste ma va supportata con norme che ne favoriscano ulteriormente la crescita e l’innovazione. Occorre intervenire sul modo in cui i prodotti sono progettati e realizzati per favorirne l’avvio a riciclo, promuovere la creazione di nuovi sbocchi per i prodotti riciclati, anche attraverso il Green Public Procurement, gli acquisti “verdi” della Pubblica Amministrazione.
Contribuire alla definizione e all’applicazione di un quadro normativo certo, efficace e sostenibile, in particolare per quanto riguarda gli adempimenti necessari all’operatività delle aziende, nonché l’organizzazione e gestione del sistema per il recupero degli imballaggi.
La best practice per Pio Savoriti:
Direi, visti i numeri e gli obiettivi finora raggiunti, il ciclo della carta è sicuramente un’eccellenza della green economy italiana. In questo settore ritengo sia fondamentale il ruolo di UNIRIMA (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri) principale associazione di categoria del settore aderente a Confindustria, nata per rafforzare la rappresentanza delle imprese attive nel settore della raccolta e del recupero, riciclo e commercializzazione della carta da macero.
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