La pulizia spaziale in futuro verrà curata dai robot
In un futuro non molto remoto la pulizia della nostra atmosfera potrebbe essere affidata a robot specialmente attrezzati, da valutare quanto l’intervento umano potrà influire il loro operato.
Ad oggi si contano più di mezzo milione di detriti, notevole quindi il livello di inquinamento degli spazi oltre il cielo visibile, il problema della spazzatura cosmica a differenza di quanto si pensi potrebbe essere una priorità in vista di un progetto futuro orientato all’esplorazione spaziale.
Una questione quindi di sicurezza che graverebbe anche sugli astronauti che lavorando all’esterno potrebbero essere pericolosamente esposti all’impatto con questi rimasugli spaziali.
Quando parliamo di rifiuti spaziali si parla per lo più di frammenti grandi e piccoli provenienti da attrezzature avanzate, per lo più satelliti, ormai dismesse e dunque in disuso, vere e proprie mine che viaggiano a velocità impressionanti che a volte superano 28 mila chilometri orari.
Come rendere dunque più sostenibili questo tipo di trasporti? Potrebbe essere una sfida 2.0 da affrontare come ormai sempre spesso accade, tramite la costruzione di apposite macchine preposte per questi compiti.
Una prima soluzione ci è stata proposta da Mark Cutkosky ingegnere presso l’Università di Stanford e coordinatore del progetto che starebbe sviluppando un sistema ispirato alla capacità adesiva del geco comune.
Il progetto in questione consisterebbe in un robot capace di appiccicarsi a questi detriti e spostarli quindi in giro per l’atmosfera. La capacità adesiva sarebbe in grado di applicare la cosiddetta forza di Van der Waals dal nome dello scienziato tedesco che l’ha identificata per primo.
Una prova a base di fisica
Fisicamente alla base della forza di Van der Waals ci sarebbe un principio fisico per cui il geco potrebbe resistere senza troppi problemi ad una forza di trazione verticale e orizzontale pari al peso di circa due chilogrammi. Da qui sfruttando questo principio lo studio ha ottimizzato una pinza robotica in grado di attrarre dei detriti a se per manovrarli nello spazio.
Nella sala di test a zero gravità la pinza ha dato ottimi risultati a livello pratico, resta però da accertare la sua utilità nel vuoto dello spazio.
Il futuro di questa implicazione potrebbe includere sistemi completamente automatici di pulitura delle rotte extraterrestri, che in un futuro, ci auguriamo potrebbero essere molto trafficate.
Editor: Michael Singleton
Come visto su Fashion News Magazine
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