Gli studenti dell’Istituto Fermi di Tivoli incontrano Chiara D’Errico

 

Chiara D’Errico, durante la sua lezione presso l’Istituto Fermi di Tivoli, ha parlato di buone pratiche ecologiche, zero waste e riduzione degli sprechi.

Si è parlato del ciclo dell’acqua, di come le acque dei nostri scarichi e la pioggia finiscono nei mari, fiumi e laghi, per poi evaporare e dare inizio ad un nuovo ciclo.

Ma l’acqua viene davvero recuperata tutta? In realtà no, perché trascina con sé detriti e si perde nelle tubature difettose. Questo mette il sistema e l’ambiente a dura prova.

Non dimentichiamo, inoltre, che il mare ci restituisce lo sporco che noi immettiamo nell’acqua.

Per questo, dobbiamo impegnarci a non sprecarla, ad esempio recuperandola quando laviamo le mani (ogni volta ne usiamo circa 1,5 litri), o le verdure.

Successivamente si è parlato di imballaggi, di cosa siano e del peso che hanno quando facciamo la spesa. Hanno, infatti, un costo alto sia in termini ambientali (vengono prodotti e poi smaltiti) che economici.

Chiara ha chiesto ai ragazzi se secondo loro costa più il contenuto o il contenitore. Ha poi tirato fuori una busta con della spesa e una bilancia. Ha chiamato una studentessa, chiedendole di pesare i vari prodotti. In alcuni casi, l’imballaggio è addirittura doppio, come nel caso dei cereali e dei budini: un imballaggio esterno in carta e uno interno in plastica.

Alla fine dei conteggi, gli imballaggi rappresentavano il 15% del peso della spesa.

Tutto questo, poi, finisce in mare. Cosa possiamo fare? La raccolta differenziata è sicuramente una buona abitudine, ma la cosa L’ultima parte della lezione è stata dedicata ad un laboratorio di autoproduzione di prodotti che possono essere usati nel quotidiano o come idee regalo originali: un sapone mani e uno scrub. Chiara ha poi mostrato come a volte oggetti che sarebbero finiti tra i rifiuti possano avere una seconda vita. Partendo da un guanto bucato, ha ricavato degli elastici che si possono usare per chiudere i pacchi di pasta o di zucchero