Arte sostenibile: tokenizzare le opere le rende più green?

 

Nel mondo dell’arte, una rivoluzione silenziosa sta prendendo piede: la tokenizzazione delle opere d’arte. Questo processo, che consiste nel trasformare opere fisiche in asset digitali unici su una blockchain, sta emergendo come un’alternativa sostenibile e innovativa per il mercato artistico globale.

Tradizionalmente, il mercato dell’arte è stato associato a un elevato impatto ambientale. Trasportare opere d’arte in tutto il mondo per mostre e aste comporta significative emissioni di carbonio. La tokenizzazione riduce drasticamente la necessità di spostare fisicamente le opere, permettendo alle transazioni di avvenire digitalmente. Gli artisti e i collezionisti possono vendere, acquistare e scambiare arte senza che l’opera lasci mai il suo luogo originale, riducendo così l’impronta ecologica del settore.

 

Accessibilità delle blockchain per rendere l’arte sostenibile

Le blockchain moderne stanno diventando più efficienti dal punto di vista energetico, con molti progetti di tokenizzazione che adottano blockchain ecocompatibili come il Proof of Stake (PoS), riducendo l’impatto ambientale rispetto al Proof of Work (PoW). Questo favorisce sia la sostenibilità ambientale che l’innovazione tecnologica nell’arte.

La tokenizzazione riduce l’usura delle opere d’arte limitando i loro spostamenti e permettendo la proprietà frazionata, riducendo i rischi di danni. Inoltre, rende l’arte sostenibile e il mercato più accessibile e inclusivo, promuovendo una maggiore consapevolezza ambientale e partecipazione.

Arte sostenibile: tokenizzare le opere le rende più green?

Matteo Mauro

 

Intervista a Matteo Mauro, unico esponente italiano di arte generativa a livello mondiale

Matteo Mauro. Pittore, scultore, autore di opere NFT e di Crypto Art, si sta ora facendo apprezza a livello mondiale nel panorama dell’arte generativa

Come un orgoglioso portabandiera del made in Italy, sin da subito Matteo Mauro si è fatto notare nel panorama dell’arte digitale. Fu il primo artista ad offrire ai suoi collezionisti la tokenizzazione blockchain retrospettiva per le opere d’arte fisiche. È noto e particolarmente apprezzato per la sua serie di Incisioni Micromegaliche, la cui ricerca artistica è stata pubblicata in un libro omonimo distribuito a livello mondiale.

 

In che modo il tuo vissuto personale ti ha portato ad avvicinarti all’arte generativa e alla creazione di NFT?

La mia esperienza personale è stata profondamente influenzata dalla curiosità per la tecnologia e dall’interesse per le forme artistiche innovative. Fin da giovane, sono stato affascinato dall’intersezione tra arte, concetto e scienza, e l’arte generativa mi ha offerto un mezzo unico per esplorare questa convergenza. L’arte generativa, con la sua capacità di combinare algoritmi complessi con raffinate espressioni artistiche concettuali, mi ha permesso di esplorare nuove frontiere di quel mondo che da me è definito Hype-Contemporary. L’emergere degli NFT è stato un naturale proseguimento di questo percorso, poiché mi ha offerto l’opportunità di portare le mie nel mondo del collezionismo digitale, garantendo al contempo autenticità e proprietà in un contesto sempre più virtuale.

 

Secondo te la tokenizzazione blockchain retrospettiva delle opere fisiche contribuisce a rendere l’arte sostenibile?

La tokenizzazione blockchain retrospettiva delle opere fisiche ha il potenziale di migliorare la sostenibilità nel mondo dell’arte. Questo processo può ridurre la necessità di trasportare fisicamente le opere, limitando così l’impatto ambientale associato alla logistica e alla conservazione. Inoltre, la trasparenza e la tracciabilità offerte dalla tecnologia blockchain possono aiutare a combattere la contraffazione e garantire una distribuzione più equa dei profitti, con relativi diritti d’autore, favorendo una maggiore responsabilità sociale ed economica nell’ecosistema artistico. Allo stesso tempo è difficile determinare l’ecosostenibilità dell’arte, in quanto i fattori coinvolti sono inquantificabili. Penso che un approccio più sostenibile, se si ha la volontà di favorirlo, può essere applicato al mondo fisico, tanto quanto alla blockchain. Penso che il problema fondamentale di un environment sostenibile sia sempre molto legato al mondo dell’economia degli sprechi e del profitto in cui viviamo.

Arte sostenibile: tokenizzare le opere le rende più green?

Matteo Mauro

In che modo gli NFT possono aiutare a ridurre l’impatto ambientale rispetto alle tradizionali forme di collezionismo artistico?

Il mondo NFT offre una piattaforma per la distribuzione e la vendita di arte digitale, riducendo la necessità di produzione fisica e i conseguenti impatti ambientali legati alla produzione, all’imballaggio e al trasporto. Tuttavia, è importante considerare anche l’impatto ambientale delle tecnologie blockchain, in particolare per quanto riguarda il consumo energetico. La transizione verso blockchain più eco-sostenibili e l’adozione di pratiche più verdi sono cruciali per garantire che l’uso degli NFT contribuisca realmente alla riduzione dell’impatto ambientale complessivo. Ad ogni modo l’arte fisica non può essere sostituita, come ormai anche l’arte digitale. Quindi piuttosto che paragonare le due, affronterei in modo singolare come migliorarne i parametri di sostenibilità di ognuna.

 

La sostenibilità ha un peso nell’estetica computazionale delle tue opere?

Non particolarmente. O meglio, forse non direttamente. Di sicuro è un’arte impegnata, che stimola un’idea di crescita, consapevolezza e cambiamento. Purtroppo però, nonostante le varie attenzioni, visti i materiali e le tecniche che usiamo, dalla fusione alla tecnologia industriale, le nostre creazioni non riescono ad esprimere la stessa consapevolezza ecologica all’interno della quale sono state create.

 

A cosa stai lavorando in questo periodo? Quali sono i tuoi progetti futuri?

Attualmente, sto lavorando su una serie di opere che esplorano l’interazione tra il mondo primitivo e quello digitale. Sto anche sviluppando un progetto che coinvolge la tokenizzazione di opere fisiche, con l’intento di creare un ponte tra il collezionismo tradizionale e quello digitale, sfruttando le potenzialità degli NFT. Sto dedicando molto del mio tempo alla teorizzazione del mio lavoro manuale ed intellettuale, attraverso la scrittura. Per il futuro, mi propongo di continuare a sperimentare con nuove tecnologie il fulcro dei miei linguaggi artistici, esplorando le possibilità offerte dalle continue nuove realtà virtuali e fisiche, con l’obiettivo di ampliare ulteriormente il dialogo tra arte, concetto e tecnica.