L’energia diventa più green e potrà essere utilizzata come moneta di scambio: l’accordo tra Revoluce e Fotovoltaico Semplice

 

Non soltanto il carburante per far funzionare elettrodomestici e dispositivi digitali, ma vera e propria moneta di scambio, che diventa sempre più green. Stiamo parlando dell’energia elettrica, che si prepara a cambiare il proprio volto.

L’idea arriva dalla sturtup energetica Revoluce, un’azienda fondata da un gruppo di giovani del Sud Italia, che ha sottoscritto una partnership con Fotovoltaico Semplice, il primo kit fotovoltaico italiano specializzato in installazioni presso abitazioni indipendenti.

Un bel passo avanti per il nostro paese, che nel 2018 si era classificato all’11° posto in Europa tra i Paesi con la maggior quota di utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nel settore elettrico.

Va, però, sottolineato come questo dato sia in continua crescita e che, tra il 2005 e il 2018, sia addirittura raddoppiato, passando da consumi di energia da fonti rinnovabili pari a 10,7 Mtep, a 21,6 Mtep. La fonte dalla quale si ottiene il maggior contributo è quella idraulica

Per quanto riguarda le singole fonti, il maggiore contributo nel settore elettrico è quello idraulico (42% della produzione complessiva), seguita da fotovoltaico (appena il 20% nonostante il nostro sia un paese dal clima piuttosto favorevole in questo senso), bioenergie (17%), eolico (16%,) e geotermia (5%).

Dopo un’analisi della struttura e dei consumi di ogni singolo caso, ora si potrà installare il kit fotovoltaico che consentirà sin da subito di iniziare a generare energia da consumare, stoccare e rivendere.

In questo modo l’utente riduce i suoi costi di bolletta, le emissioni nocive generate per la produzione dell’energia elettrica, e può guadagnare dal fotovoltaico, utilizzando l’energia prodotta in eccesso e stoccata come se fosse una moneta di scambio.

Il progetto nasce anche grazie ad alcune disposizioni contenute nel decreto Milleproroghe 2019, in cui l’Italia si adegua a normative europee, iniziando finalmente a muoversi verso agli agglomerati energetici. Assembramenti di case, gruppi di imprenditori confinanti, villette a schiera e condomini potranno installare impianti di autoproduzione. L’energia prodotta potrà essere consumata subito, rivenduta oppure stoccata ed essere usata in seguito. Il tutto garantendo un minor impatto sull’ambiente.

Un passo avanti verso l’ambizioso obiettivo fissato per il 2030 che si è data l’Italia nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, secondo il quale dovremmo arrivare a raggiungere una quota di utilizzo di energie rinnovabili pari al 30% del totale dei consumi.