Salviamo le api
Le api sono in pericolo e stanno morendo. Già dagli anni novanta molti apicoltori, soprattutto in Nord America, avevano cominciato a segnalare un’improvvisa diminuzione di api nelle colonie, chiaramente minacciate da pesticidi, parassiti, perdita di habitat e cambiamenti climatici. A farne le spese è l’ambiente, il nostro cibo e l’agricoltura, poiché dalla loro opera di impollinazione dipende un terzo degli alimenti che consumiamo abitualmente come mele, fragole, pomodori e mandorle. Le api non si occupano solo di miele. Il 75% delle principali colture agricole dipende dalla produttività delle api! È chiaro ormai che il tipo di agricoltura industriale basato sulla dipendenza dai pesticidi chimici, come i neonicotinoidi, non è più sostenibile!
Recenti studi hanno confermato che i neonicotinoidi danneggiano non solo le api, ma anche le farfalle, gli insetti acquatici e persino gli uccelli, con ripercussioni su tutta la catena alimentare. È fatto evidente quanto l’intero ecosistema del nostro pianeta sia seriamente messo in ginocchio.
Fortunatamente non sono mancate le prese di posizione, e, nell’Aprile del 2018, l’Unione Europea ha approvato il bando permanente di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api: l’imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta, anche se il loro utilizzo resta però consentito all’interno di serre permanenti.
Inoltre, Greenpeace ha lanciato una petizione online per chiedere ai governi di ogni nazione la messa al bando di questi e altri pesticidi.
Greenpeace ha anche lanciato una serie di video online dal titolo “A come ape” che illustrano le esperienze di agricoltori, scienziati, istituti di ricerca.
Questa rassegna mostra come le tecniche di coltivazione ecologiche e biologiche siano già praticate con successo in tutta Europa, mostrando che l’agricoltura industriale, non solo è altamente dannosa, ma anche obsoleta!
Alla luce di ciò, se vi imbattete in un’ape, non uccidetela per alcun motivo! Le api sono insetti pacifici e non pungono se non si sentono minacciate. Laboriose e preziose, vanno rispettate come tutti gli altri animali del nostro pianeta.
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