Kengo Kuma famoso architetto giapponese ci spiega come l’architettura sia l’identità del luogo. Secondo Kuma è di vitale importanza non lasciare i luoghi colpiti bensì ripensare anche gli edifici storici secondo nuovi criteri ed esigenze di sicurezza.
Molto spesso in situazioni catastrofiche come quella interminabile del nostro Centro Italia, capita che le strutture crollino, il soffitto e altre parti dell’edificio logorate dal tempo e dalla mancata manutenzione non reggono alle forti scosse. Gli edifici contemporanei sono complicati, sono gli architetti che dovrebbero prevedere ogni possibile pericolo.
E’ forse un problema di lungimiranza? Proviamo a chiederlo a Kengo, che attraverso la sua conoscenza ci spiega i tecnicismi interfacciati a quella parte di architettura etica, poco studiata.
Dopo sei anni da quel maledetto marzo 2011
Kengo è una persona forgiata da una grande esperienza sul campo, quella in terra natale dopo il grande terremoto di Tōhoku che avvenne nel 2011 e fu difatti il più grande disastro naturale della storia del Giappone.
Secondo Kengo la progettazione di un edificio dovrebbe essere basata sulla sicurezza dello stesso in primis, salvaguardando le persone ed i luoghi prima di poter pensare al giusto design. Specialmente nei paesi a rischio sismico si dovrebbero progettare case ed edifici agevoli e facili da evacuare.
Per quanto riguarda la ricostruzione invece, questa purtroppo richiede tempo e spese davvero considerevoli, è sempre difficile ricostruire spesso servono diversi anni per qualcosa perso in pochi secondi.
A sei anni dalla catastrofe giapponese Kengo ci spiega come gli alloggi temporanei debbano essere un simbolo per una rinascita più grande, in questi è importante che si formi un senso di comunità e che quindi si adibiscano spazi comuni che aiutino a tenere accesa la speranza.
La ricostruzione secondo l’esperto nipponico non deve per forza scegliere nuovi spazi.
[tpath_blockquote footer_text=”Kengo Kuma” position=”left” animation_type=”swing” animation_delay=”500″]L’Architettura eredita e trasmette la memoria delle persone, un ruolo legato alla ricostruzione che deve essere di rilevanza primaria in questi tempi.[/tpath_blockquote]
Per l’Italia secondo Kuma il valore e il fascino del paesaggio storico è un bene inestimabile che va preservato, sono necessarie dunque nuove strategie che possano garantire la manutenzione e la sicurezza di questi con il massimo dell’efficienza possibile non badando ai costi.
Per quanto riguarda i materiali poco importa quale scegliere in un tempo in cui la tecnologia è capace di adattare e riadattare secondo le esigenze e le sfide moderne.
Editor: Michael Singleton
Come visto su Fashion News Magazine.
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Kengo Kuma is a famous Japanese architect, he thinks that architecture is the identity that belongs to the population, According to Kuma it is very important to not-leave alone the population after the break down, instead it is necessary to rethink about emergencies and common safety criteria.
Often in catastrophic situations like the one who stroke middle Italy, it happens that structure collide, the roof and other parts of the buildings crumble down because of the old infrastructures and often missing long term maintenance. Architects should prevent this by providing anyone the sufficient amount of resources to be safe in their house, Kuma said.
Is it juts a problem of low farsightedness then ? We tried to ask Kuma about his background and how architecture could resolve our everyday problems responding to necessary safety standards.
After the terrible 2011 Japanese breakdown
Kengo is a person forged by an high level of experience relating architecture and infrastructures as well , he did lots of studies and researches on the field after the terrible earthquakes and tsunami occurred in Japan on March 2011.
Following what Kuma experienced a building construction must be based on people safety for first, safeguarding and preserving the people and the inhabitants from any potential natural condition before attempting to create an eye-catching design. Buildings has to be easy to evacuate as well.
Relating reconstruction/restoration of what concerns afflicted people and places it is very relevant to create a community space for them in which to share common ideas and thoughts, it is very hard to loose all you’ve achieved in your life in a bunch of seconds.
Restoration of areas usually takes lots of time and expanses.
After six years from Tōhoku events Kengo cares to mention how new architecture shall consider revaluating stroke places and people rather than preferring to move constructions around new areas.
[tpath_blockquote footer_text=”Kengo Kuma” position=”left” animation_type=”swing” animation_delay=”500″]Architecture inherits and transmit people memories, it has a primary role related to restoration that has a big value nowadays.[/tpath_blockquote]
According to Kuma’s past experience the Italian architecture has too much historic value to be forgotten, Those priceless samples of italian history have to be preserved not only for the culture that they represent but to portray an image of people’s passion and identity. Therefore we shall adopt new strategies capapble of preserving the culture and safeguarding the abitants not seeking profit especially treating human lifes.
Choosing the right and better set of assets or building materials for further challenges has no matter in a time when technologies can readapt every tool according to human needs.
Editor: Michael Singleton
Come visto su Fashion News Magazine.
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