Il lato Green di Pitti 94

 

Sostenibilità, sartorialità e creatività: elementi che non sono mancati durante Pitti 94, a Firenze. Oggi più che mai la moda verte verso un percorso ecofriendly e green. Ad aprire la strada è stata la nota designer anglosassone Stella McCartney con la sua moda cruelty-free e vegan. Di recente, in passerella, abbiamo visto come molti altri brand noti quali Gucci o Versace, abbiano deciso di abbandonare le pellicce. Buon sintomo: uccidere gli animali in modo cruento, sta diventando sempre più out of fashion. Un altro buon esempio è quello di Etro che, oltre ad utilizzare fibre di origine organica per i tessuti, fa del caffè e della barbabietola delle tinte naturali, come si faceva nell’antichità. Un passo indietro che segna un grande passo in avanti.

Tornando al Pitti, abbiamo visto come le nuove tecnologie siano sempre più a servizio della moda green. Sostenibilità e tecnologia sono, infatti, i leitmotiv di Collegno 1900. Concetti-iconici sono: origine, futuro, territorio, apertura, equilibrio e protezione. Durante la fiera è stato presentato il filato super-performante Harmony 4.0, che si aggiunge a Wild e Darcey, in un trittico denominato “Performance”.

 

“La Terra su cui viviamo non l’abbiamo ereditata dai nostri padri, l’abbiamo presa in prestito dai nostri figli”, questo antico proverbio dei nativi americani diventa l’ispirazione primaria di GAS e della loro ricerca sul denim. I loro capi vengono, infatti, prodotti da aziende con impianti industriali a basso impatto ambientale che limitano le sostanze inquinanti, riducono le emissioni di CO2, producendo, inoltre, un grande risparmio e recupero dell’acqua utilizzata durante i cicli produttivi. Per la tintura, vengono utilizzate sostanze di origine naturale, atossiche, biocompatibili e biodegradabili.

Malìparmi è un brand che, sin dalla sua nascita, propone linee dove a fare da protagonista è il riuso creativo. Per l’evento è stata presentata la collezione di tappeti berberi Boucherouite di Afolki. Dichiara Annalisa Paresi, presidente di Malìparmi: “I Boucherouite, in particolare, sono al contempo primitivi e modernissimi, ricchi di colore ed energia, contemporanei ma fortemente radicati nella tradizione. Una storia di donne in cui il filo dell’artigianalità e del riuso si intesse con il design contemporaneo, un universo che trasmette passione e vitalità, le stesse caratteristiche che animano il nostro brand”.