Barbara Molinario: “L’educazione è la chiave per fermare la violenza. Solo conoscendo si impara a rispettare”
La presidente di Road to green 2020 racconta il progetto Legal Love e l’impegno nelle scuole per formare giovani consapevoli, capaci di riconoscere e contrastare la violenza di genere
La conferenza “Voci e Azioni contro la violenza di genere”, svoltasi nella Sala Tatarella della Camera dei Deputati, si è chiusa con l’intervento di Barbara Molinario, presidente di Road to green 2020, chiamata a rappresentare l’associazione alla quale sarà devoluto il 30% del ricavato della vendita delle magliette realizzate per il Gala Italia 2025. Un contributo concreto che sarà destinato a finanziare un corso contro la violenza di genere in una scuola superiore di Roma, nell’ambito del progetto Legal Love.
“Il mio compito è quello di unire tutti i fili che abbiamo toccato durante la conferenza: scuola, giovani, educazione, genitori, cultura, rispetto. Senza questi elementi non potremo mai costruire una società libera dalla violenza.”
Con la schiettezza che la contraddistingue, Barbara Molinario ha raccontato la genesi di Road to green 2020 e la sua evoluzione. “La nostra associazione nasce per tutelare l’ambiente, ma con il tempo ho capito che dell’ambiente, purtroppo, interessa poco. E se non c’è rispetto per l’altro, non ci sarà mai rispetto neppure per la natura. Il rispetto è la radice di tutto, e da lì siamo ripartiti.”
Da questa consapevolezza è nato Road to Pink, una sezione di Road to green 2020 dedicata alle donne, attraverso la quale si realizzano attività di divulgazione, sensibilizzazione e promozione della parità di genere. “Road to Pink è nata per valorizzare la voce femminile e costruire una cultura fondata sull’amore e sul rispetto reciproco. Ma non potevamo fermarci solo alla riflessione: dovevamo entrare nelle scuole, parlare con i ragazzi, affrontare i temi con linguaggio e strumenti adatti a loro. Così è nato Legal Love, il 4 marzo 2024, e oggi è un progetto che cresce di giorno in giorno.”
Barbara Molinario ha raccontato le difficoltà ma anche l’entusiasmo con cui il team di Road to green entra negli istituti: “Chiamiamo i presidi, bussiamo alle porte, superiamo la burocrazia e le resistenze, perché vogliamo portare ai ragazzi conoscenza e strumenti. È incredibile quanto siano attenti, curiosi, pieni di domande. Spesso non sanno come comportarsi perché nessuno gliel’ha mai spiegato. Una volta che capiscono, cambiano.”
Legal Love coinvolge avvocati, psicologi, medici, esperti e volontari in un ciclo di incontri che affrontano temi complessi come violenza di genere, disturbi alimentari, dipendenze, sessualità consapevole e rispetto dell’altro. “Abbiamo avuto classi piene di ragazzi che all’inizio erano diffidenti e poi ci ringraziavano, perché finalmente qualcuno dava risposte chiare alle loro domande. Portiamo in aula anche testimoni e figure professionali, come il professor Vito Trojano, che con il suo linguaggio diretto e autorevole è amatissimo dagli studenti.”
Tra gli episodi più forti, Molinario ha ricordato quello di una ragazza che, dopo un incontro a scuola, ha trovato il coraggio di raccontare un abuso subito. “Era un caso di cui nessuno sapeva nulla. Parlare le ha permesso di capire che quello che aveva vissuto non era colpa sua. Ecco cosa significa educare: offrire consapevolezza, non solo informazioni.”
La presidente ha poi annunciato che il 25 novembre il progetto Legal Love sarà presente presso l’Istituto Leopoldo Pirelli di Roma, nel Municipio VII, dove incontrerà oltre mille studenti in un evento in aula e in collegamento attraverso la LIM. “Racconteremo la storia della prima donna nel Lazio che ha trovato il coraggio di denunciare grazie al Codice Rosso. La sua testimonianza è un esempio di quanto sia importante dare voce e sostegno a chi decide di reagire.”
Barbara Molinario ha infine lanciato un appello alla responsabilità collettiva: “La violenza non si combatte solo con le leggi, ma con la cultura. Dobbiamo insegnare ai ragazzi cosa è giusto e cosa no. La violenza non è solo quella sulle donne, ma quella che distrugge ogni forma di rispetto, anche nei confronti degli uomini, degli anziani, degli animali, della natura. Tutto nasce da lì: dal rispetto. Solo quando lo capiamo davvero possiamo cambiare il mondo.”
Il suo intervento si è chiuso con un po’ di commozione, con un messaggio chiaro e profondo: l’educazione è il più potente antidoto alla violenza.
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