Cosa sono le crisi emozionali e come modificano il nostro stato d’animo.

 

Le emozioni sono fondamentali nella vita di ogni persona, eticamente ci consentono di essere definiti come esseri umani, e sono sostanzialmente ciò che ci differenzia da tutto il resto, come dalle macchine. Queste possono incidere sulle nostre scelte, formare la nostra personalità. Sono una vera e propria chiave di lettura per il nostro stato d’animo. Generalmente queste sono lineari e rispettano determinate condizioni e situazioni. Può capitare però che in alcuni casi queste vengano destabilizzate da eventi esterni di natura improvvisa e a volte traumatica.

Le nostre emozioni potrebbero reagire in tanti modi ad un evento inaspettato e tempestivo, il più delle volte per reazione queste tendono ad intensificarsi, è qui, nel mezzo di questo picco emotivo che può manifestarsi una crisi emozionale. L’effetto che hanno sul nostro corpo può risultare eccitante o stancante, secondo uno studio americano della New York University le crisi emozionali possono inficiare sul ricordo diretto, modificando dunque il nostro ricordo di esperienze successive.

L’attivazione è data fisiologicamente da un’esperienza che ci emoziona, questa come appurano gli studi americani, può attivare sul nostro cervello un effetto che perdura nel tempo influenzando quindi anche le successive attività. Le modifiche negli stati cerebrali sono condizioni che non hanno una vita breve, ma durano a seconda dell’intensità emotiva.

Ne consegue quindi che quello che viviamo dopo viene ricordato improvvisamente meglio, avendo un impatto più forte sulla nostra memoria.

Le crisi emozionali non sono necessariamente qualcosa di brutto, questi sbalzi sono naturali essendo il nostro cervello un organo reattivo. Che sia dunque di natura negativa o positiva, la crisi emozionale rivela conseguenze vibranti soprattutto sul nostro corpo. Nel primo caso, la sensazione può essere più legata all’euforia. E’ un picco di energia dinamica, la si sente dentro di se sconvolgente e scoppiettante. Quando cala, può lasciare una sensazione di vuoto, da qui la percezione difficile della consapevolezza di dover rientrare in una dimensione più quotidiana.

Nel secondo caso finisce per destabilizzarci, toglie i parametri di riferimento, è un lutto improvviso e nero, disorientante e annichilente, e può causare nel durante e successivamente mal di testa, di schiena, stanchezza, affaticamento.

Saper gestire una crisi emozionale richiede molto controllo di sé e autocoscienziosità, infatti le reazioni ad uno stimolo avverso molto spesso dipendono dalla nostra indole, è bene dunque corazzarci, e quale migliore arma della meditazione. Lo sviluppo di una coscienza interiore unito alla concentrazione di un lavoro che si focalizzi sull’autenticità personale. E’ questa la chiave per una vita più serena che ci aiuti ad attutire meglio i colpi esterni.

Editor: Michael Singleton

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